4th & Inches, il football su C64

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4th & Inches, ovvero come fare Touchdown sul pavimento di casa, o più semplicemente col vostro fido Joystick in mano. Andiamo allora a vedere, con la nostra DeLorean, come fare a sentirsi dei veri duri corrazzati senza nemmeno sporcarsi di fango!

4th & Inches: Football, quello americano!

C’è un’importante precisazione da fare prima di iniziare la nostra chiacchierata. Negli States quando si parla di “Football” si sottintende uno sport rude, con una palla ovale e i giocatori corrazzati. L’altro sport, quello che forse intendevamo noi, li si chiama “Soccer”. Del resto, solo negli ultimi anni gli americani hanno iniziato ad interessarsi di più a questo strano sport dove non si usano le mani.

4th & inches uscì nel 1987, in piena epoca d’oro del Videogaming in generale. In quel periodo facemmo tutti la conoscenza con gli sport a stelle e strisce grazie alla trasmissione “Record”, che andava in onda su Canale 5 il sabato pomeriggio. Ci piacevano un sacco NBA e NFL, e, proprio di quest’ultima, la domenica ci si poteva gustare delle grandiose partite. Ma mentre giochi di Basket sul biscottone ve ne erano abbastanza, il football americano non era pervenuto.

4th & Inches, grazie a Bob Whitehead

4th & Inches

Per fortuna il buon Bob Whitehead ebbe la geniale idea di pensare e progettare un gioco su questo sport, e lo fece in maniera eccelsa. Prima di questo il massimo che potessimo trovare era “10 Yard Fight”, del 1983, in sala giochi o a casa di qualche amico dotato di NES. Ma qui siamo, finalmente, su un’altra galassia. A partire dal titolo si capisce che ci si trova davanti a qualcosa di diverso. Non si parla di yard ma di pollici. Nel gergo del Football, “4th & Inches” è come camminare sulla lama del rasoio. Può rappresentare il completamento di un’azione d’attacco come perdere il possesso e passare al “Defense team”.

Per capirci meglio due parole in più sono d’obbligo: in questo sport abbiamo 4 tentativi per percorrere le 10 yard che ci separano dal “down”. Se si riesce nell’impresa, il conteggio si “azzera” e si avranno altri 4 tentativi per avanzare ulteriormente. Può capitare che al quarto tentativo la squadra sia ancora distante dall’obiettivo. In questo caso il 99% delle volte si ricorre ad un’azione chiamata “punt”, ovvero si calcia la palla più lontano possibile dalla propria end zone. Se la distanza lo permette, si tenta un “field goal” da 3 punti. Ma può capitare che ci si trovi al quarto tentativo con solo alcuni pollici che ci separano dal sospirato down. Che fare in quel caso? Molto spesso l’istinto di rischiare una mischia in attacco è la soluzione migliore, perché pochi pollici si possono strappare. Ma se la difesa avversaria è un muro si rischia seriamente vada tutto in fumo.

Football a manetta!

4th & Inches

Ma allora “4th & Inches” ci permette davvero di giocare a Football Americano? La mia risposta è SI, e lo fa in maniera stupefacente. Ricordo ancora quando vidi la recensione su Zzap! con voto e giudizio esaltanti: si doveva subito volare a prenderlo. Non fu facile inizialmente: il gioco non si trovava in nessun negozio, nemmeno a volerlo prendere originale. Dovemmo aspettare un paio di settimane per riuscire a trovarlo su cassetta da American’s Games di Via Sacchi. Appena arrivati a casa abbiamo lanciato il caricamento e la magia ebbe inizio.

La prima cosa che salta all’occhio (e all’orecchio) era la sensazione di recupero grafico e sonoro da un altro gioco Accolade, il mitico Hard Ball uscito nel 1985. La cosa non era fastidiosa ma semplicemente funzionale, perché in 4th & Inches c’è tanta carne sul fuoco, e la grafica non era, a differenza dei moderni videogames, l’aspetto dominante. Era la prima volta che in un gioco di Football i giocatori avessero la possibilità di scegliere tra diversi schemi e tipi di giocata.

4th & Inches, tanta tattica ma nessuno stress

4th & Inches

Andando avanti si restava estasiati dalla vastità dell’aspetto tattico: dopo aver selezionato uno schema, si apriva un piccolo mondo fatto di schemi, giocate, movimenti, finte e molto altro. La cosa spettacolare è che si poteva scegliere in modo fulmineo quale applicare una volta iniziata l’azione. Questo rendeva epocale la modalità a due giocatori, vera perla di questo gioco. La difesa sceglieva al volo i movimenti in base a come vedeva muovere l’attacco sul campo, il quale a sua volta poteva, all’ultimo secondo, cambiare il tipo di schema o fintando per mandar fuori giri la squadra avversaria.

Potete capire a quale rivoluzione stessimo assistendo in quei tempi, ovvero il massiccio uso di strategia all’interno di un gioco di sport. Bob Whitehead andò oltre, riuscendo a rendere il tutto assolutamente divertente e frenetico, quasi ci trovassimo di fronte ad un arcade di razza. Certo, erano presenti alcuni limiti puramente tecnici che all’epoca sinceramente non abbiamo mai considerato influenti ma che rivisti oggi si capisce che con poco si sarebbe potuto fare meglio.

Il più evidente era la gestione del campo di gioco. Le sue dimensioni erano realisticamente grandi, perciò era visibile una zona limitata del medesimo. Questo impediva al giocatore di vedere lo sviluppo del gioco nella sua completezza, specialmente in occasioni di lanci lunghi. Quando si raggiungeva il bordo dello schermo non era presente uno scrolling del campo, ma veniva ridisegnato, posizionando il giocatore controllato in una nuova posizione sullo schermo.

4th & Inches

Anche la gestione della difesa pativa il cambio di schermata, col giocatore più vicino al pallone scelto automaticamente, senza possibilità di cambiarlo.

Riflessioni del Biker

Non c’erano campionati, non si sono statistiche, non ci sono nomi famosi a legarsi al merchandising. C’è un gran gioco che finalmente, per la prima volta, rende giustizia al Football Americano. Uno sport che non è solo botte da orbi, ma anche tattica, schemi, moduli e quel briciolo di lucida follia che solo l’improvvisazione di un Quarterback può darti. Qui troverete tutti questi aspetti, che messi in atto con l’amico di mille battaglie seduto al vostro fianco vi regalerà partite all’ultimo respiro, con il rischio di finirle in rissa vera sul pavimento di casa!

Mic the Biker vi saluta e vi da appuntamento al prossimo articolo. Ora qualche consiglio per voi direttamente dal nostro blog.

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Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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