Terminator, il cyborg della golden age

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Ciao a tutti amici di Commodoreblog, oggi saltiamo sulla DeLorean per celebrare Terminator, una delle icone indiscusse degli anni ottanta e novanta. Mettetevi l’inseparabile chiodo nero e gli occhiali da sole, il viaggio sta per avere inizio!

Terminator e lo sblocco del ricordo

Era una normalissima mattinata di fine Novembre quando il buon Roberto Lanciotti del DUMPCLUB 64 spara una bomba che mi fa letteralmente sobbalzare dalla sedia. Sul loro bel sito, dove perdersi nei ricordi è un’attimo, appare un bellissimo articolo sul gioco Terminator 2: Judgement Day per Commodore 64, che potete leggere QUI.

Avevo totalmente scordato quanto fosse bello quel gioco, il buon Roberto mi ha sbloccato un ricordo incredibile. Ma poco dopo se ne sono agganciati altri, facendomi rendere conto che con il nome Terminator uscì parecchia roba interessante e il rischio di fare confusione è alto. E allora eccomi qui, la DeLorean è pronta a scatenarsi per raggiungere le 88 miglia orarie ed iniziare il viaggio nel tempo.

I primi due film, icone di un epoca

Parcheggio la macchina del tempo in Corso Trapani, proprio accanto al Cinema Fiamma. E’ il 1984 e il primo sconosciuto film fa il suo debutto sul grande schermo. Ricordo tutto perfettamente, andai a vederlo con mio papà e mio zio Giancarlo. Non sapevo chi fosse James Cameron, almeno fino a quel giorno. La trama del film è incentrata su un implacabile cyborg assassino, inviato indietro nel tempo per uccidere Sarah Connor, il cui figlio, nel futuro, diventerà il salvatore dell’umanità. Restai con la bocca spalancata per tutta la durata del film, assolutamente rapito da cotanta bellezza, e ancora oggi resta il mio capitolo preferito. L’interpretazione di Arnold Schwarzenegger è raggelante, incarna perfettamente l’idioma del killer con un unico scopo: uccidere.

I’ll be back

Una frase che è diventata un marchio di fabbrica, malamente tradotta nella versione italiana del primo film con “Aspetto fuori”. Una frase che ritroveremo in quasi tutti i seguenti capitoli e non solo, un modo di dire perfetto per introdurre il secondo immenso capitolo della saga. Cambiamo la data sul computer di bordo, impostando l’anno 1991. Destino volle che fu nuovamente il cinema Fiamma ad ospitarci, questa volta io e il socio di mille avventure Adriano. Terminator 2, secondo capitolo dell’omonima saga, vede Sarah Connor e il figlio di dieci anni John braccati da un nuovo Terminator più avanzato, il T-1000. Come nel primo film, il cyborg di metallo liquido viene inviato indietro nel tempo per uccidere John ed impedirgli di diventare il capo della resistenza. Ma ecco il colpo di scena: arriva anche un Terminator identico a quello del 1984, questa volta riprogrammato per difendere il piccolo John.

Gli albori di Terminator nel gaming

Un successo planetario di queste dimensioni non passò inosservato agli occhi delle software house. A metà del 1990, Bethesda Softworks annunciò un accordo con la Hemdale Film Corporation per la creazione di videogiochi per computer basati su The Terminator. Il primo gioco basato sul franchising risale al 1991: The Terminator è un gioco di azione e avventura per DOS, con la trama basata sul primo film.

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Sul fronte delle console la situazione si stava sviluppando su altre direzioni. Con nome Terminator, difatti, ci troveremo dinnanzi ad uno shoot em up, sviluppato da Probe Software e pubblicato da Virgin Games, rilasciato nel 1992 per le piattaforme Sega Mega Drive/Genesis, Master System e Game Gear.

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Nintendo d’altro canto non stava a guardare: nel dicembre 1992 uscì per il NES, The Terminator. Il gameplay consiste in fasi platform e di guida, con Kyle Reese come personaggio protagonista. Bethesda Softworks concesse la licenza alla Radical Entertainment, mentre la Mindscape si occupò della pubblicazione. La versione SNES, uscita nel 1993, varia da quella otto bit: essa include livelli basati sul film, inclusa la guerra futura nel 2029, la stazione di polizia e il nightclub di Los Angeles nel 1984. Include anche diversi livelli di guida.

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Terminator sbarca in sala giochi

Ovviamente il nostro prode cyborg non poteva non sbarcare in sala giochi, e lo fa portandoci il secondo film della saga. Ci facciamo una passeggiata nel nostro 1991 verso la Play Time, una mecca per noi gamers. Qui vediamo un cabinato che ci ricorda da vicino il leggendario Operation Wolf. Terminator 2: Judgment Day è un videogioco sparatutto con mitraglietta basato sull’omonimo film. Midway Manufacturing Company si occupò della produzione, sviluppata in tandem con il film. Difatti potremo vedere che diversi attori riprendono i loro ruoli, realizzati in grafica digitalizzata foto-realistica, all’interno del gioco. Fu un bel successo in sala, c’era sempre la coda per giocarci.

La trama del gioco

Ci troviamo nel ruolo di un T-800, catturato e riprogrammato dalla resistenza umana, per combatte contro Skynet e le sue armate in un futuro apocalittico. Il cyborg e John Connor penetrano nel quartier generale di Skynet e distruggono la CPU del sistema. Scoprendo l’attrezzatura per lo spostamento temporale, il T-800 viene rimandato indietro nel tempo fino all’infanzia di John, con la missione di proteggerlo dal T-1000. In questo passato, John, Sarah e il T-800 lanciano un attacco ai sistemi Cyberdyne per impedire lo sviluppo e la creazione di Skynet. Il T-1000 raggiunge il gruppo, e con un solenne “target aquired” ci inizierà ad inseguire, dapprima con un elicottero della polizia e dopo con un tir carico di azoto liquido. Il T-800 ora è in grado di congelare e frantumare il T-1000 con l’azoto liquido, ma non serve, esso si scioglie e si riforma per continuare la ricerca di John. Alla fine, il T-800 deve impedire al T-1000 di uccidere John e deve farlo cadere in una vasca di metallo fuso per distruggerlo.

Terminator e le sette fasi

Il gioco è composto da sette fasi: le prime quattro sono ambientate durante la guerra uomo/macchina nel 2029 e le ultime tre durante l’infanzia di John negli anni ’90. Subito si deve attraversare un campo di battaglia per raggiungere il nascondiglio dei rifugiati umani.
Da qui si viaggia dentro di esso, proteggendo i ribelli dai Terminator nemici. La terza fase ci vede respingere i cyborg di Skynet e gli aerei cacciatori, mentre John guida verso la struttura principale di Skynet in un camioncino. Ora si deve invadere la struttura e distruggere il suo computer principale. Ora saremo catapultati indietro nel tempo!

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Nel passato ci troveremo nel mitico laboratorio di ricerca Cyberdyne, nel quale dovremo distruggere tutto, mentre saremo attaccati dai dipendenti e gli agenti SWAT. Se tutto l’equipaggiamento viene distrutto durante questa fase, il giocatore guadagna un grande bonus e riceverà il migliore dei due possibili finali del gioco. E’ ora di fuggire, mentre il ​​T-1000 usa un elicottero della polizia e un’autocisterna per attaccare il furgone SWAT usato da Sarah e John per raggiungere il livello successivo. Siamo alla resa dei conti, dovremo sparare come pazzi per bucare l’autocisterna. Così facendo il T-1000 sarà investito dall’azoto liquido, solidificandosi. Ma non basta, bisogna aiutare John nella sua fuga nella fabbrica, combattendo contro gli operai. E’ ora del tutto per tutto, siamo faccia a faccia col T-1000 e bisogna sparare a più non posso per farlo arretrare e cadere in una vasca di acciaio fuso per distruggerlo.

Armati di mitragliatrice

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L’arma principale del giocatore è una mitragliatrice, che spara in modalità automatica finché viene premuto il grilletto. Premendo un pulsante sul lato si spara un’arma secondaria, che sono missili nel 2029, e fucile a pompa negli anni ’90. Le munizioni per armi da fuoco sono illimitate, ma, un indicatore di potenza sullo schermo diminuisce lentamente con lo sparo prolungato Ciò causerà un rallentamento della velocità di fuoco. E’ prevista la modalità cooperativa a due giocatori, che rendeva il gioco estremamente divertente.

Come dicevo prima sono possibili due finali, a seconda dell’esito del raid Cyberdyne. Se tutto l’equipaggiamento viene distrutto, il giocatore riceve un messaggio che il Giorno del Giudizio è stato evitato.In caso contrario, la ricerca dell’azienda continuerà e il Giorno del Giudizio resta una possibilità.

Conversione casalinghe

Acclaim Entertainment si occupò delle conversioni casalinghe per varie piattaforme, usando il titolo di T2: The Arcade Game. Questo per evitare confusione con i numerosi giochi tie-in basati anche sul film. Il gioco è stato convertito per le console a 16 bit Sega Mega Drive/Genesis e SNES, e anche per 8 bit Sega Master System il piccolo Nintendo Game Boy. Le versioni Mega Drive/Genesis e Master System non potevano, a causa di limitazioni hardware, eseguire lo scaling: per questo motivo molte delle immagini sono state ridisegnate con dimensioni diverse. La versione per Game Boy ha aggirato questo problema facendo muovere i nemici dal lato o dall’alto dello schermo.

Anche i computer domestici hanno avuto la loro conversione, tra le quali citiamo quella per Amiga. Risultava un po’ inferiore al bellissimo Operation Thunderbolt, le differenze con l’Arcade erano marcate, ma resta una conversione soddisfacente. La cosa che più frustrava il giocatore era la difficoltà. Il controllo del mirino col mouse richiedeva tempo per essere padroneggiato. Si riusciva ad arrivare ai livelli 2 e 3 solo dopo tempo, a patto di  essere super veloci con il mouse. Nella modalità a due giocatori era quasi ingestibile, a causa del controllo del secondo player al limite dell’artrite reumatoide.

Terminator 2: altro giro, altra corsa

Come abbiamo più volte ripetuto ci furono una grande quantità di uscite a nome Terminator, molti giochi con lo stesso nome ma completamente differenti tra di loro. Qui a seguito andiamo a vedere la versione protagonista dell’articolo dei ragazzi del DumpClub64, a mio avviso la più bella di tutte. Terminator 2: Judgment Day è un videogioco d’azione misto, pubblicato nel 1991 dalla Ocean Software. Qui abbiamo a che fare con un gioco dedicato al mondo degli home computer, uscito per Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, MS-DOS e ZX Spectrum.

Le fasi di gioco

Anche qui abbiamo una trama suddivisa in fasi, ognuna a se stante e da terminare senza morire. Abbiamo una sola vita, e l’energia del T-800 è unica per tutti i livelli. Non esiste modo di poter salvare, ne password per ricominciare dal livello raggiunto, ma io avevo il floppy piratato col cheat mode…

Fase 1: eccoci al primo scontro col T-1000. L’ambientazione è fantastica: siamo nella sala giochi e dovremo menare botte a più non posso, col prode T-800, contro il finto poliziotto cyborg, esattamente come nel film. Abbiamo svariate mosse a disposizione, eseguite combinando le direzioni e il pulsante di fuoco. Nelle versioni a 16 bit si possono usare anche delle pistole, fino a esaurimento dei proiettili, per poi continuare a manate.

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Fase 2: anche qui, fedele al lungometraggio, dobbiamo fuggire in sella alla mitica Fat Boy guidata dal T-800, portandoci John sul sellino del passeggero, mentre il T-1000 ci insegue con un camion. Questa fase è a tutti gli effetti un gioco di guida con visuale dall’alto, dove dobbiamo correre dritti lungo un canale asciutto irto di ostacoli. Si può spostare la moto a destra e sinistra, accelerare e frenare. Colpire gli ostacoli riduce l’energia del Terminator, mentre essere raggiunti dal camion riduce quella di John.

Fase 3: questa fase pesca a piene mani dal primo film della saga. Vedremo l’avambraccio del T-800 mentre ripara i meccanismi all’interno del medesimo. La dinamica è quella di un classico puzzle game, con l’obiettivo di ricomporre un’immagine. Questa parte di gioco non è vincolante al proseguo del medesimo, ma riuscire a completarla entro il tempo limite ci regalerà energia extra.

Fase 4, only on C64

Questa parte è presente solo per Commodore 64 e vede Sarah Connor fuggire dalla clinica psichiatrica dove è rinchiusa. Eccoci innanzi ad un bel platform a scorrimento orizzontale, dove controlliamo Sarah e e la guidiamo verso l’uscita. Come nel film avremo contro il personale della clinica, ma lo possiamo mettere KO con un manico di scopa.

Fase 5: qui viene riciclata la dinamica del primo livello e, seguendo la trama del film, ci sarà uno scontro tra il T-1000 e il T-800 all’interno dell’ospedale.

Fase 6: altro cameo dedicato al primo Terminator del 1984, una scena che non poteva mancare. Qui il T-800 deve sistemare il suo occhio cibernetico, regalandoci un puzzle game identico al terzo livello ma con diversa grafica.

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Fase 7, the break into Cyberdine

Questa fase è caratteristica per versioni 16 bit e Commodore 64. Dopo una schermata grafica che ci avverte della nostra intrusione alla Cyberdine, il T-800 ha uno scontro a fuoco con una squadra di SWAT. Il gioco si presenta diverso in base alla piattaforma utilizzata. Su Commodore 64 ci troviamo alle prese con un platform molto simile al quarto livello, con la differenza che il T-800 e i nemici sparano. Sui 16 bit dovremo farci largo in un action game a scorrimento. Il T-800 avanza in orizzontale ma può sparare a tre angolazioni contro gli SWAT appostati.

Fase 8: il nostro film-game prosegue con il T-800, Sarah e John che fuggono in furgone su un’autostrada, inseguiti dal T-1000 su un elicottero. Viene ripresa la dinamica della fase 2, cambiando i mezzi implicati e la veste grafica. Non solo, qui dovremo sparare e cercare di non essere colpiti. Sarah, che spara dal retro del furgone, è controllata dal computer: il suo mirino punterà automaticamente l’elicottero, ma la precisione è resa difficile dai movimenti del furgone. Urtare gli altri veicoli riduce l’energia di T-800, mentre essere colpiti dall’elicottero riduce l’energia di Sarah.

Fase 9: here we are, eccoci alla battaglia finale tra i due Terminator! Siamo dentro la leggendaria acciaieria, per affrontare il terzo beat em up del gioco, con dinamiche uguali alle precedenti due fasi di questo tipo. Una vera perla su Commodore 64 è che i contendenti hanno l’aspetto di robot senza pelle umana. Se riusciremo ad avere la meglio leggeremo la frase “The T1000 topples into the molten steel, the chrome figure scream and slips benheat the surface, swirling into nothing…”

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Riflessioni del Biker

“I have to go away, John. It must end here… Or I am the future”. Non so voi ma ogni volta che guardo i primi due film di Terminator mi emoziono. E’ quasi un rito, qualcosa di sacro che mi riporta indietro nel tempo. Mentre le immagini scorrono i ricordi affiorano e mi ritrovo li, in quel vecchio cinema che da anni non esiste più. Gli anni passano ma le sensazioni sono sempre quelle del ragazzino di allora, quando si era capaci di emozionarci per poco. E a casa il rito proseguiva, accendendo il nostro fido computer e diventando i protagonisti di quei film immortali.

“Your one of the top Terminators. Please enter your name”.

Predator: dal film al videogame

Rambo First Blood part II – C64

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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