Rescue on Fractalus! Dump per C64

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Ciao a tutti amici di  commodoreblog, oggi si parte per una missione spaziale con il gioco Rescue on Fractalus, pionieristico sparatutto in prima persona ad opera della Lucasfilm Games. Ma questa volta il viaggio inizierà in maniera diversa: partiremo da un dump di una vecchia cassetta della Armati Software.

Rescue on Fractalus! e DumpClub64

Tutto ciò è possibile proprio grazie ai ragazzi del DUMPCLUB64, che, come riporta il sito, “… il DumpClub64 è un manipolo di appassionati di retrocomputing che si prefigge di conservare, catalogare e infine condividere su file il software dei vecchi supporti magnetici”. Una missione più che nobile che si sposa perfettamente con il mio mantra: Preservare, condividere e tramandare. Per l’occasione ho fatto quattro chiacchiere con Roberto Lanciotti il quale è stato super gentile a mandarci la storia che vede la nascita di questo gruppo di appassionai.

DumpClub64, come è nato

Queste le parole di Roberto: “Nel degrado dei bassifondi della periferia romana, ormai da qualche anno, avvenne la fondazione del DumpClub64. Roberto come al solito inseguiva facili guadagni mentre Alessandro cercava prezzi onesti: l’accordo non fu trovato ma Alessandro squarciò il velo di Maya che offuscava la vista di Roberto. Montagne di supporti impilati in attesa di essere portati all’oasi ecologica, retro computer pronti per cadere nelle mani di robivecchi o ad essere venduti ad affaristi radical chic.

Il risultato fu una riqualificazione morale e materiale di quelle carabattole e la nascita di una bella amicizia. Il resto, come si dice, è storia: tanto lavoro di preservazione, con decine di giga di dumps, scansioni, articoli, speciali e collaborazioni con tutta la comunità nazionale ed internazionale del retrocomputing. Il DumpClub64 tratta ciarpame, rifiuti, mondezza che attende di essere buttata. Ma come cantava Fabrizio De Andrè: ama e ridi se amor risponde / piangi forte se non ti sente / Dai diamanti non nasce niente / Dal letame nascon i fior”.

Cosa è il Dump?

In termini informatici il dump è “Un elemento di un database contenente un riepilogo della struttura delle tabelle del database medesimo e/o i relativi dati, ed è normalmente nella forma di una lista di dichiarazioni SQL. Tale dump è usato per lo più per fare il backup del database, poiché i suoi contenuti possono essere ripristinati nel caso di perdita di dati” (Fonte: Wikipedia). Nel caso più specifico dei videogames su cassetta i ragazzi del Dump Club ci spiegano tutto nel loro sito, dal quale prendo uno stralcio: “I programmi per C64 venivano memorizzati, oltre che su cartucce e su floppy disk, sui nastri magnetici delle audio cassette (…). Utilizzare le cassette, però, non era sempre facile: trattandosi di dati “binari”, la mancata (o non corretta) lettura anche di un solo bit poteva compromettere il caricamento (…). I nastri, inoltre, con il tempo tendono a rovinarsi – come tutti i supporti magnetici (…): per questo motivo è molto importante preservarli al più presto, digitalizzandone il contenuto tramite la procedura del dumping”.

Rescue on Fractalus!: grazie!

Rescue on Fractalus

Capite perciò la gioia provata nel poter giocare a qualcosa che ha rischiato seriamente di andare perduto per sempre! Il gioco nacque nel lontano 1984 come uno sparatutto per le piattaforme otto bit di Atari e per la console 5200. Negli anni a seguire fu convertito per le maggiori piattaforme del periodo, incluso il magico biscottone di casa Commodore. Come si evince dal nome il gioco è un ottimo esempio, per i tempi, di come utilizzare la tecnologia frattale. Questa infatti viene utilizzata per creare le montagne scoscese e i fondali di un pianeta alieno.

Svolgimento dell’azione

Ci troviamo al comandi di un caccia spaziale “Valkyrie” usando una visuale in prima persona. La nostra missione non sarà di attacco ma prevalentemente di recupero e soccorso visto che dovremo raccogliere piloti Ethercorps abbattuti. Bisogna fare attenzione visto che alcune di queste montagne nascondono cannoni antiaerei, i quali dovranno essere evitati o distrutti. Non sarà una passeggiata, la superficie del pianeta è decisamente impervia: per fortuna ci viene in aiuto un radar per localizzare i piloti, i cui segnali vitali sono spesso mascherati dalle creste montuose.

Ai livelli avanzati i nemici ci lanceranno contro dei velivoli kamikaze, dai quali non sarà facile liberarsi. Molto interessante il fatto che la missione segue, col passare delle ore, il ciclo giorno/notte. Le missioni notturne sono particolarmente difficili, si vola praticamente alla cieca. Per questo è utile imparare ad usare al meglio l’altimetro per evitare incidenti.

Ovviamente dobbiamo fare i conti anche col consumo di carburante: il modo per aumentarne il livello è salvare i piloti abbattuti, i quali portano a bordo le scorte di carburante in loro possesso.

L’atmosfera del pianeta è densa e acida, così tanto che i velivoli abbattuti vengono lentamente disintegrati. Il tempo di sopravvivenza di un pilota esposto al di fuori del suo velivolo è inferiore a un minuto: ciò rende fondamentale il salvare i piloti nel modo più rapido possibile.

Rescue on Fractalus!, salvare i piloti

Rescue on Fractalus

Il modo di salvare i piloti amici è, a livello simulativo, molto ben realizzato. Bisogna atterrare vicino al pilota, poi spegnere il motore e gli scudi della nave. C’è una logica in tutto ciò: i motori farebbero morire il pilota esposto e gli scudi gli impedirebbero di entrare nella nave. Il pilota da salvare scende dalla sua nave semi distrutta e corre verso la cabina di pilotaggio della Valkyrie. A questo punto bussa alla porta d’ingresso: possiamo ora aprire e farlo entrare completando il salvataggio. Attenzione ai tempi di gioco in fase di salvataggio: la porta va aperta quanto prima! In caso contrario il poveretto inizierà a bussare al portello, prima in maniera convulsa, poi via via sempre più piano mentre muore ucciso dall’atmosfera. Molto importante trovare gli “Ace Pilot”, riconoscibili dal casco viola. Questi valgono dieci volte il punteggio assegnato per un pilota normale.

Non tutto è come sembra!

Si deve fare molta attenzione quando si inizia un salvataggio: alcuni dei piloti sono in realtà alieni travestiti. Una volta atterrati si vede il pilota correre fuori dallo schermo ed inizia l’attesa: se fosse umano inizierebbe il bussare frenetico al portello della nave. In caso contrario l’alieno Jaggi tornerebbe visibile, senza casco, picchiando e sbavando contro la cabina di pilotaggio. A questo punto dobbiamo alzare gli scudi della nave, altrimenti il parabrezza si romperà e moriremo inevitabilmente. Attenzione anche ad accogliere un Jaggi sulla nave: egli inizierà a smantellare la nave. Nei primi livelli, gli alieni Jaggi si riconoscono dalle teste verdi rispetto agli elmi umani bianchi. Ma nei livelli avanzati gli alieni imparano ad indossare l’elmo diventando identici ai piloti. Secondo lo sviluppatore capo David Fox, questa attesa ha reso Rescue on Fractalus! “il primo gioco per computer per spaventare davvero la gente”.

Rescue on Fractalus

Riflessioni del Biker

Ci sono titoli che, visti con gli occhi del presente, ci fanno pensare a che grande rivoluzione furono in passato. Rescue on Fractalus è uno di questi. Ci sono curiosità simpatiche dietro questo gioco, tipo che durante il suo sviluppo fu chiamato “Behind Jaggi Lines!”, riferimento sia agli Jaggis, i verdi di alieni ostili nel gioco, sia alla mancanza di anti-aliasing spaziale nella grafica del gioco. Questo aveva come conseguenza linee diagonali frastagliate, conosciute come ” jaggies “. E avete notato gli scarabocchi sulla tuta dello Jaggi quando attacca? Esse sono le iniziali del team di sviluppo ruotate di 90 gradi! Il motivo è semplice: Atari all’epoca impediva agli sviluppatori di mettere il proprio nome nei giochi. Andando più avanti con gli anni gli appassionati avranno notato che in Zak McKracken and the Alien Mindbenders appare un poster del gioco in questione! Un ultima piccola curiosità: gli sviluppatori originali di Rescue on Fractalus volevano che il gioco fosse ambientato nell’universo di Star Wars, ma non gli è stato permesso da George Lucas.

Mic the Biker vi saluta e vi da appuntamento al prossimo numero. Ora qualche consiglio per voi dal nostro blog.

Manic Miner – Commodore 64

Zaxxon – Commodore 64

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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