Game Boy: L’handheld per eccellenza!
Ben ritrovati amici, oggi il vostro Dave, vi porterà a fare un altro viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta del famigerato Game Boy. Preparatevi a vivere mille emozioni nel fantastico mondo dot matrix monocromatico. Allacciate le cinture, prendete qualcosa da bere e da sgranocchiare, il viaggio ha inizio.
Game Boy, tutto ha inizio…
Correva l’anno 1989 quando alla Nintendo, Gunpei Yokoi, già autore dell’amatissima linea di console tascabili denominati Game & Watch, lanciò in Giappone il loro successore, appunto il Game Boy. Per l’esattezza era il 21 Aprile del 1989, ovvero, 11 anni dopo la nascita di un mito, Il sottoscritto. I prodotti Game & Watch vendevano bene ma, il loro limite, cominciava a palesarsi sempre di più ed era necessaria un’azione che, partendo da quel progetto, portasse delle novità rilevanti. Nel corso degli anni, molti altri produttori, infatti, cominciarono a produrre e commercializzare diversi prodotti analoghi al Game & Watch, in primis, Tigers che, grazie a delle licenze, poteva contare su titoli che, nelle sale, stavano spopolando. Fu in quel momento che, il Game Boy, riuscì a spezzare diverse lance a proprio favore. Hardware nuovo, giochi intercambiabili, audio stereo e portabilità, gli ingredienti necessari affinché, il Game Boy, dominasse il mercato.
Specifiche Tecniche del Game Boy:
Come dicevamo prima, per contrastare la concorrenza sugli LCD Games, era necessario spingersi oltre i limiti delle console portatili old gen animati da un processore 4 bit, un suono mono tipo buzz e, grafica pressoché inesistente dal momento che, la tecnologia usata, era la stessa impiegata per le calcolatrici e gli orologi digitali. C’era bisogno d’innovazione e, Gunpei Yokoi, già autore della croce direzionale, aveva le idee molto chiare. Così, dopo vari esperimenti, tutto era pronto e, il Game Boy, grazie alle sue caratteristiche tecniche, avrebbe scalato la vetta del mercato delle console portatili. Vediamole Insieme.
Processore: | Sharp LR35902 – Derivato dallo Z80 di Zilog |
Memoria: | 8 KByte S-RAM |
Suono: | 4 Canali Stereo (generatore integrato nel proc.) Uscita Cuffie Stereo |
Formato Sopporto: | Cartucce da 256, 512 KB 1,2, 4 e 8 MB ROM |
Schermo: | LCD (Dot Matrix) 160×144 Pixel |
Memoria Video: | 8 KByte |
Colori: | 4 tonalità di grigio/verde |
Alimentazione: | 4 pile stilo AA o via Jack AC Adaptor 5V CC |
Connettività: | Fino a 4 Game Boy con Cavo Multi Link |
Con questo hardware, dunque, Nintendo si preparava ad sfidare la concorrenza nella speranza che, il suo prodotto, riuscisse a continuare il successo che, fino ad allora, aveva mantenuto con i suoi G&W. Solo il tempo avrebbe potuto darle torto o ragione. Tutto era pronto adesso, però, Bisognava dare dei giochi al Game Boy perché, volente o nolente, senza giochi rilevanti, la guerra, sarebbe stata persa in partenza.
L’attacco di ATARI
Se Nintendo, con l’uscita del suo Game Boy, cercava di ritagliarsi un mercato per il prossimo futuro, SEGA e ATARI non rimasero a guardare. A pochi mesi dal lancio del Game Boy infatti, ATARI annuncia l’uscita del suo grandissimo (e non solo a parole) LYNX. Una console di tutto rispetto con schermo a colori, processore 8 bit e coprocessore matematico a 16 bit, gestione di scrolling, zoom e sprite in hardware, capacità 3D e di rete fino a 16 giocatori, tra le sue caratteristiche più importanti. Potendo contare su diverse licenze oltre che sui titoli della casa madre, ATARI rappresentava una vera minaccia per il neonato Game Boy. Tuttavia, la scarsa durata delle (6) pile, il peso, la scarsità di giochi disponibili e le dimensioni esorbitanti anche nella sua nuova versione, resero la vita semplice a Nintendo che, di li a poco, avrebbe dovuto temere un altro storico, concorrente: SEGA.
La Risposta di SEGA
Nell’ottobre del 1990, SEGA, lancia sul mercato Giapponese il Game Gear. La console, forte del successo riscosso dal Game Boy, immette sul mercato un alternativa, a sua detta, superiore alla controparte Nintendo. Tra le caratteristiche principali della console portatile c’erano: Schermo retroilluminato a Colori, Audio Stereo, possibilità di giocare il software del Sega Master System mediante l’utilizzo di una particolare caruccia e la possibilità di usare la console come TV a colori grazie al TV Tuner. Oltre a questo, c’erano diversi giochi di esclusiva SEGA che, certamente, avrebbero contribuito a far vendere milioni di console. Tuttavia, come accadde al LINX, anche il Game Gear soffriva molti dei problemi della controparte ATARI. Nonostante alcuni giochi fossero dei piccoli capolavori, Sonic 1&2, Street Of Rage, Outrun, Shinobi 2, Ristar ecc, la scarsa durata le pile, le dimensioni ed il costo proibitivo della console, resero il gioiellino SEGA davvero proibitivo e poco pratico da trasportare.
Game Boy, divertimento Monocromatico
L’elenco di giochi per Game Boy è veramente lungo… oltre 1500 titoli. Questo basterebbe a rispondere a chi pensava di annientarlo introducendo sul mercato prodotti alternativi. Potrei citare diversi giochi che ho amato su questa piattaforma. Primo fra tutti Tetris che, essendo fornito insieme alla console, quasi tutti hanno avuto. Scriverò molti nomi adesso, senza seguire l’ordine di gradimento, tanti altri, ahimè, li salterò ma non perché non siano altrettanto validi:
Tetris, Gargoyle’s Quest, Super Mario Land (SAGA), Castelvania (SAGA), Donkey Kong Land (SAGA), Choplifter 2, Turtles (SAGA), Pokemon (SAGA), Killer Instinct, Mortal Kombat, Mega Man, Bomberman, Final Fantasy, Metroid, Zelda ecc….
Conclusioni
Chi non ha avuto un Game Boy, certamente, non ha idea di come ci si possa divertire con un gioco monocromatico. Nell’era moderna, addirittura, ci si potrebbe chiedere come lo si faccia con grafica 2D e/o Sprite. Chi invece è cresciuto ed ha vissuto l’evoluzione tecnologia e videoludica dello scorso ventennio, fatica a comprendere l’incomprensione odierna. Tuttavia, negli ultimi tempi, l’interesse verso il Retrogaming è aumentato considerevolmente. La nascita di mini retro-console e il digital store che offre giochi retrò acquistabili digitalmente, la dice lunga su quanto, questo mercato o interesse sia vivo. Ma noi che siamo cresciuti con questa roba, possiamo dirlo col cuore in mano. Il Game Boy ha divertito (e continua a farlo) intere generazioni di ragazzi e non.
Per oggi è tutto, Dave vi saluta e vi invita a seguirci su tutti i canali social e, qualora ne avreste voglia, di suggerirci qualche articolo o recensione specifica.
Ci si vede al prossimo articolo.
Stay on ROCK!!!
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