Flight of the amazon Queen per Amiga

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Ciao a tutti amici di commodoreblog.com, oggi ho il piacere di rispolverare una buona avventura punta e clicca, nella fattispecie Flight of the amazon Queen per Amiga. Non tutti hanno avuto il piacere di giocarci e secondo me il titolo merita decisamente.

Flight of the amazon Queen, punta e clicca

Flight of the Amazon Queen è un’avventura grafica punta e clicca prodotta dalla Interactive Binary Illusions. Fu rilasciata nel 1995 per Amiga, uno dei pochi titoli realizzati utilizzando il linguaggio di programmazione AMOS. Nell’immaginario collettivo dici punta e clicca e viene subito in mente LucasArt e le sue storiche avventure. Anche in questo titolo non ci discostiamo molto da quell’ambiente: il gameplay pesca a piene mani dalle blasonate avventure della Lucas.
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Probabilmente la maggior parte di chi ha giocato e conosce questo gioco lo deve per le edizioni MS DOS più che per la versione Amiga. Nel 1995 la commodore non si trovava in buone acque, l’anno precedente aveva dichiarato fallimento e questo fatto incise non poco sul successo di vendite di giochi usciti a cavallo di quegli anni.

Flight of the amazon Queen, la trama

Come ogni avventura grafica che si rispetti la trama del gioco è decisamente intrigante. La storia si articola nel 1949 quando Joe King, pilota a noleggio e proprietario dell’aereo della Amazon Queen che usa per lavoro, arriva in un hotel a Rio de Janeiro. Qui deve incontrare e trasportare il suo prossimo cliente, la famosa attrice cinematografica Faye Russel. Peccato che il signor Anderson, un losco olandese suo rivale, gli tende un’imboscata. Già da qui i riferimenti e gli spunti presi dai vari Indiana Jones si sprecano, non vi pare? Il nostro protagonista si ritrova così intrappolato dai sicari di Anderson in una stanza d’albergo. Joe ottiene però aiuto da una tale Lola, showgirl dell’hotel e sua ex fiamma. Egli riesce così a scappare, tornando in aeroporto con il suo meccanico Sparky giusto in tempo per fermare il suo rivale e recuperando la bella Faye.

Echi di Indiana Jones ovunque

Come dite? Sembra la trama del film mai uscito di Indiana Jones? Eh si, io vi avevo avvisati! A questo punto il nostro eroe inizia a cercare aiuto e incontrando un pappagallo di nome Wedgewood: il pennuto porta con se, a sua volta, un messaggio di aiuto! La curiosità e la fame di avventura porta così Joe alla ricerca del mittente del messaggio, trovando sulla sua strada Bob, un commerciante che vive in una delle tribù amazzoniche locali. Mi sono sempre domandato cosa ci facesse un commerciante in una tribù che vive della jungla e questa mia domanda è tuttora senza risposta.
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Il buon Bob, appena capisce che Joe è un avventuriero, chiede lui aiuto per salvare una principessa di nome Azura, originaria di Floda. Perciò, riassumendo, Joe è in cerca di aiuto, mentre lo cerca trova un parrocchetto con un messaggio di aiuto e mentre cerca chi ha bisogno di aiuto trova Bob che gli chiede aiuto. Credo che perfino Chuck Norris avrebbe avuto problemi ad aiutare tutta sta gente in così poco tempo.

Flight of the amazon Queen, i colpi di scena non mancano

Ma bando alle riflessioni, torniamo al gioco. Il nostro eroe, probabilmente confuso dal vortice di eventi a lui capitati in così poco tempo, si incammina nella giungla, incontrando un’intera tribù di donne amazzoniche che lo catturano. E chi ritrova dentro questa tribù di poderose guerriere? La bella Faye, accolta nel gruppo quando decise di proseguire da sola il suo viaggio. Logicamente il nostro prode viene rilasciato dopo aver promesso di aiutarli a ritrovare princess Azura. Le vicende si susseguono incalzanti fino a che il pilota trova la principessa in una base nascosta sotto Floda. Joe la libera e ritorna nella sua tribù ma anche qui attenzione al colpo di scena: si ritrova faccia a faccia con tal Dr. Frank Ironstein.

Flight of the amazon Queen e il DinoRay

Trattasi di uno scienziato pazzo che cerca di conquistare il mondo utilizzando un piano tanto geniale quanto folle. Egli vuole trasformare le donne amazzoni in guerriere-dinosauri attraverso l’uso della sua invenzione DinoRay. Il diabolico dottor Ironstein costringe il povero Joe ad aiutarlo: egli deve cercare e trovare un manufatto in un tempio, conosciuto come il teschio di cristallo minacciando di uccidere Azura in caso di rifiuto. Non avendo scelta Joe si dirige verso il tempio, evitando trappole e risolvendo puzzle finchè non trova ciò di cui ha bisogno. Una volta dato il teschio al professore pazzo Joe viene nuovamente tradito e intrappolato nella base di Floda.
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Riesce anche questa volta a fuggire e insegue Ironstein con l’aiuto di Anderson, il suo ex rivale dell’inizio della storia. Egli era stato inizialmente assunto dallo scienziato per aiutarlo ma in seguito decide di ribellarsi contro di lui. Dirigendosi nella valle, Joe fa di tutto per trovare Ironstein e riesce a fermarlo, riuscendo a portare a termine la sua avventura.

Flight of the amazon Queen, impressioni

Riassumendo ci troviamo alle prese con un’avventura grafica movimentata, che non annoia mai. Forse più caotica e meno studiata di quei capolavori targati Lucasart: qui a volte si ha l’impressione di essere travolti dagli eventi. La storia è abbastanza lunga e di cose da fare ce ne saranno molte: ci sono diverse location da visitare, personaggi con cui parlare e tanti oggetti da raccogliere. Un altro aspetto a cui attinge dai capostipiti delle avventure punta e clicca è lo humor che permea ogni situazione di gioco. Le battute ironiche accompagneranno sempre i vari personaggi e, come accennato più volte in precedenza, il richiamo ad Indiana Jones è sempre nell’aria, lo si può notare anche nella copertina del gioco.

Interfaccia di gioco, calarsi nella parte

L’interfaccia di gioco si ispira allo SCUMM ed è suddivisa in due parti: nella prima sono riportate le icone di azione e nella restante l’inventario. I personaggi sono numerosi e ben caratterizzati, ciascuno con la sua personalità. Un trucco per ottenere quanto ci serve è il saper prendere con le giuste parole l’interlocutore. Bisogna fare le domande giuste e, nel contempo, dare le risposte che si aspetterebbe di voler sentire. In un certo senso bisogna lasciarsi prendere e calarsi nella parte, in questo modo si evita selezionare a caso le risposte e le domande.

Enigmi e location

Gli enigmi non sono frustranti, con un poca di logica ci si arriva a risolverli. Occhio solo alla questione dell’esplorazione delle location: esse possono contenere più oggetti ma non tutti sono visibili nel momento in cui vengono visitate. Perciò si rischia di restare bloccati in qualche punto perchè non ci viene in mente di tornare in un determinato luogo, convinti di avere già preso tutto.

Flight of the amazon Queen, grafica e sonoro

Graficamente parlando la grafica è in 2D ed è molto buona. I personaggi si muovono con una certa fluidità e i dettagli ci sono tutti, visto che si possono notare luci e ombre su di loro. Buona anche la varietà di vestiti, anche se il protagonista è quello creato nella maniera più monotona per quanto riguarda stile e look. I fondali sono realizzati in maniera molto dettagliata, paragonandoli agli standard grafici del 1995 spiccano per scelte cromatiche e varietà. Il comparto audio è adeguato e aiuta ad accrescere le atmosfere di gioco pur restando molto semplice e mai invasivo.

Considerazioni del Biker

Che dire amici lettori, se siete amanti di avventure punta e clicca probabilmente lo avrete già giocato e finito. Ma se non vi siete mai imbattuti in questo titolo sarà divertente giocarlo e finirlo. I più smaliziati appassionati dei capolavori LucasArt potrebbero trovare questo Flight of the Amazon Queen piuttosto semplice da portare a termine: gli enigmi da completare hanno una difficoltà decisamente inferiore a quelli che, ad esempio, trovate in Monkey Island.
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Le citazioni all’interno di questo titolo alla saga piratesca per eccellenza sono molte, come ad esempio la presenza su uno scaffale di un teschio barbuto del tutto uguale al pirata LeChuck. Emblematica anche la frase che Joe rivolge al giocatore se questi cercherà di farlo parlare con un pappagallo dentro l’emporio: Sono un pilota d’aereo non un pirata. Un tributo, un piccolo ringraziamento al titolo che forse più di ogni altro ha spedito nell’olimpo le avventure punta e clicca.
Bene cari amici lettori, è ora di salutarvi. Mic the Biker vi da appuntamento al prossimo articolo. Ecco qui qualche consiglio per voi dal nostro Blog.

Michele Novarina

Mic, tre lettere come negli highscore di una volta. Appassionato di videogames dagli albori degli anni 80.

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