Bubble Bobble, primo contatto
Ricordo come fosse ieri la sua apparizione in sala giochi, o meglio il giorno in cui lo vidi per la prima volta. Era il 1987 e come capitava al sabato pomeriggio, si prendeva il bus per andare in centro con gli amici e le amiche. Era poi di rigore una capatina alla PlayTime, la sala giochi sita in piazza CLN in centro a Torino, quasi di fronte alla Rinascente. Fu li che lo vidi per la prima volta ma non ci giocai fino alle vacanze estive.
Estate 1987
In quel di Jesolo Lido con la cricca del mare abbiamo passato ore intere a giocarci per andare avanti, per cercare di finirlo. Una stupenda estate dove le note di Never gonna give you up erano la colonna sonora che usciva da ogni Juke Box. Ma soprattutto l’estate di Summertime Love, meglio conosciuta come Boys della nostrana Sabrina Salerno: la sentivi praticamente da qualunque apparecchio atto a riprodurre musica, da ogni auto col finestrino abbassato, da ogni radiolone da spiaggia. A questo aggiungo che il video della canzone fu girato a Jesolo: c’era un pellegrinaggio continuo nella zona dove girarono il videoclip, perchè tutti in cuor nostro speravamo do vederla. Era l’estate della disco music per eccellenza e del micidiale motivetto di Bubble Bobble. Solo dopo anni da quella bellissima estate 87 riuscimmo a finirlo nel suo modo corretto, ma ne parleremo più avanti. Ora un poca di storia.
Bubble Bobble, la genesi
Il gioco è frutto della mente di Fukio Mitsuji (nella classifica punteggi firmato con MTJ), dipendente della Taito, che nel 1986 ideò i due personaggi Bub & Bob. La storia ha però inizio ancora prima con un gioco praticamente sconosciuto chiamato Chack’n Pop. Questo titolo può essere definito il progenitore di Bubble Bobble. Creato nel 1983 dalla Taito, Chack’n Pop è sostanzialmente differente da Bubble Bobble. Allora come mai viene considerato il suo antenato?? Semplicemente perchè si tratta del primo gioco in cui appaiano i Beluga e gli Stoner, due tra i più famosi nemici presenti nel gioco. E qui è il caso di fare subito una premessa importantissima: Bubble Bobble non è solo un giochino di piattaforme ove due draghi sputano bolle.
Bubble Bobble, platform diabolico
Questo è uno dei giochi più articolati e complicati della storia dei videogiochi. Il giocatore tende a credere che ci voglia “culo” e che ci sia una casualità dietro l’apparizione di determinati oggetti ma non è così. I geniali programmatori hanno calcolato e valutato così bene ogni dettaglio da farlo sembrare casuale. Il classico inizio del gioco si ha all’accensione del cabinato in quanto è possibile dopare il nostro drago con dei poteri speciali utilissimi. Grazie al trucco questi poteri non si perdono nemmeno dopo essere morti. In pratica si deve accendere il cabinato, quando appare la schermata eseguire Sinistra, Salto, Sinistra, Start, Sinistra, Sparo, Sinistra, Start. Ecco qui che si parte coi power up delle caramelle, tutte, e delle scarpette già on. Una volta attivato questo trucco si può poi ottenere la modalità “Original Game”: premete Sparo, Salto, Sparo, Salto, Sparo, Salto, Destra, 1P. e vi compare in fondo allo schermo la scritta ‘ORIGINAL GAME’. Ora sarà possibile giocare e finire correttamente il gioco.
Iniziamo la nostra avventura
Le caramelle, dicevamo prima: ce ne sono di tre tipi, ovvero quella blu, quella viola e quella gialla. La prima aumenta la velocità delle bolle sparate, la viola aumenta la loro gittata mentre la gialla aumenterà la frequenza di sparo. La scarpetta è l’ambitissimo bonus velocità. Capite bene che avere tutto questo armamentario dall’inizio aiuta non poco. Se non si usava questo trucchetto l’unico modo per avere gli effetti delle tre caramelle insieme era trovare la lampada gialla durante il gioco. Altrimenti si doveva attendere che queste tre caramelle arrivassero e fidatevi se vi dico che non erano messe random. Per far apparire la caramella gialla si deve saltare 50 volte, per quella blu scoppiare oltre 50 bolle e per la viola sputare almeno 50 bolle.
I cattivi di Bubble Bobble
Nei primi livelli tutto easy, si devono eliminare vari buster e stoner dentro livelli semplici. I Buster sono i nemici scatolosi con la carica mentre gli stoner sono i fantasmini col bastone che sparano i biscotti. Si, in teoria dovrebbero essere delle pietre ma a me sono sempre sembrati dei biscotti bruciacchiati. Il primo livello un pelo più impegnativo è il dieci ove si trovano i primi beluga, le balene volanti. Una caratteristica dominante in tutto il gioco sarà la questione del tempo. Non si può temporeggiare troppo altrimenti il barone Von Blubba farà la sua comparsa dopo il messaggio di hurry up. E il Barone ci segue, non può essere sconfitto: si deve o finire il livello o morire. Se facciamo apparire troppe volte il barone, almeno 30, vedremo apparire come oggetto speciale un teschio dorato. Attenzione, lasciatelo perdere. Prenderlo fa apparire una cometa sullo schermo e ogni nemico toccato da essa diventerà subito arrabbiato. In certe versioni Bootleg oltre a questo arriverà immediatamente un “Hurry Up” a condire il tutto. Ovviamente proseguendo coi livelli i nemici diventano sempre più rognosi ogni dieci livelli.
Gli Hullabaloon sembrano meduse con un’elica in testa, volano lenti ma hanno traiettorie più fetenti. Al trentesimo facciamo la conoscenza con i Coiley, nemici simili a funghi che si muovono facendo dei salti per mezzo di una molla. Dopo altri dieci livelli ecco gli Incendo, teneri mostriciattoli molto veloci che possono sparare senza fermarsi. A metà gioco ecco i Willy Whistle, gli ubriaconi con cappuccio verde che attaccano lanciando bottiglie che rimbalzano sui muri e tornano indietro. E al livello 60 gli odiosi Super Socket, creature simili agli alieni di Space Invaders. Li ho sempre odiati: veloci e con il solo movimento destra-sinistra, possono sparare verso il basso delle scariche elettriche. Ovviamente erano sempre piazzati in alto e in postazioni spesso difficili da raggiungere, dove si dovevamo usare le bolle come aiuto al salto mentre sti disgraziati buttavano giù l’iradiddio.
Le porte segrete di Bubble Bobble
In bubble bobble ci sono un’infinità di elementi bonus che permettono di accumulare molti punti o di saltare intere porzioni di gioco. Oltre gli ombrellini ci sono altri modi per avanzare più rapidamente nel gioco: sono le porte, o meglio c’è la porta d’oro. Qui devo richiamare la vostra attenzione: le porte sono il lasciapassare per ultimare il gioco nel modo corretto, ma ci torneremo dopo sulla questione. Torniamo alle porte: ve ne sono tre di argento e una d’oro. Le prime tre appaiono se si arriva ai livelli 20, 30 e 40 senza mai morire. Queste porte ci conducono a dei livelli segreti popolati dai Rubblen, che sono dei faccioni verdi coi dentoni davanti .Attenzione perché morire in un livello speciale fa aumentare il numero del livello finale. Esso diventerà il 102, 103 o 104 a seconda del livello speciale in cui si è morti. Inoltre, nella partita seguente accadranno delle modifiche nella disposizione dei livelli speciali. La quarta porta, quella d’oro, appare se arriviamo al livello 50 senza essere mai morti e ci permette di altare al livello 70.
Le pozioni
Un bonus molto sfizioso sono le pozioni, simpatiche ampolle di vari colori che hanno il pregio di far riempire lo schermo di oggetti che vanno raccolti entro un tempo prestabilito. Se si ripulisce lo schermo si guadagnano 100 mila punti. In caso di partita a due giocatori il player che ne raccoglie di meno guadagna comunque 50 mila punti. Le pozioni che possiamo ottenere sono: arancione, rosso, verde, giallo e viola. Ottenerle è quantomai semplice: bisogna cadere dall’alto in basso dello schermo per un determinato numero di volte, nello specifico 15,16,17,18 e 19.
I bastoni e le lettere EXTEND
Tra bonus più geniali ci sono i bastoni che, una volta scoppiato l’ultimo avversario del livello, trasformano tutte le bolle restanti in frutti o dolci e ne regalano uno gigante che vale parecchi punti. La loro dinamica è legata alle bolle con le lettere che compongono la parola EXTEND: ad ogni bastone è associata una lettera. Qui si nasconde uno dei meccanismi più diabolici di tutto il gioco. Fateci caso: ci sono in tutto 6 bastoni e le lettere sono “casualmente” sei. Prendendo 3 lettere uguali apparirà il bastone relativo. L’abbinamento è il seguente: bastone blu – 3 E, marrone – 3 X, arancione – 3 T, rosso – 3 E, giallo – 3 N ed infine azzurro – 3 D. Collezionando le sei lettere che compongono la parola “EXTEND” si ottiene una vita.
Gli scrigni, autentici tesori.
Gli scrigni producono altrettanti tesori ma valgono molto di più perché regalano diamanti e compaiono con più difficoltà. Essi sono infatti legati ad oggetti più difficili da far uscire. Lo scrigno grigio appare dopo aver preso tre croci gialle. Quello blu raccogliendo tre croci blu. Lo scrigno rosso arriverà dopo essersi sudati ben tre lampade viola. Lo scrigno arancione arriverà dopo aver preso tre libri e in ultimo l’ambitissimo scrigno viola che apparirà dopo aver finito il gioco. Un arcade game assolutamente geniale non c’è che dire. Ma se credete che sia tutto qui si vede che non avete mai giocato seriamente a bubble bobble!
Il trucco dei punti
Nel gioco sono presenti alcune chicche, come il trucco relativo al punteggio: se facciamo scoppiare l’ultimo avversario quando la cifra delle centinaia e delle decine è la stessa, le bolle restanti si trasformeranno in punti da raccogliere. Spettacolare vero? Questo bonus è comunque rilasciato in tutti i livelli multipli di 5 fino al 50, e nei livelli 1-85-86-92-93-94. Prima ho accennato al discorso di finire il gioco nella maniera corretta: andiamo ora ad analizzare nel dettaglio questo aspetto.
Come finire Bubble Bobble
Bubble Bobble può essere finito in tre modi di cui solo uno è quello corretto. Modo che tra l’altro il 98% dei giocatori sicuramente non ha mai visto! Il primo finale, definito “Bad Mode”, si raggiunge giocando da soli. Non ho mai avuto la possibilità di vederlo questo perché finirlo da soli è veramente da manicomio! I programmatori, sapendo che il cuore del gioco è la modalità a due giocatori, hanno legato il finale vero a questa modalità. Al livello 100 si trova il boss finale. Assomiglia ad un Willy Whistle ma più grande. Fluttua al centro dello schermo e spara bottiglie infuocate. L’unico modo per ucciderlo è prendere le pozioni magiche che ci permettono di sparare fulmini. Arrivati così alla fine e sconfiggendo il Super Drunk in modalità doppia libereremo le nostre ragazze e torneremo umani ma scopriremo che neanche questo è il finale reale! Questo è conosciuto come “Happy End” e può essere visto anche morendo prima del livello 20, usando chili di gettoni e arrivando a sconfiggere il mostro finale a suon di fulmini.
La famigerata chiave criptata
Al termine dei credits ci viene data una chiave di 8 lettere che permette di giocare ad una modalità segreta! Il messaggio è cifrato, ma ti viene indicato di entrare alla Stanza Segreta del livello 20 per accedere alla chiave di decodifica.
Vi riporto qui cosa dice, ovviamente già tradotta: SJBLRJSR. Avete capito di cosa si tratta? Per il finale segreto, ossia quello vero, serve accedere come minimo alla stanza segreta del livello 20 perciò questo implica non perdere nemmeno una vita fino a lì. Infatti per poter vedere il vero finale si deve “codificare” la chiave da otto lettere. Nella parte inferiore della stanza si può notare un’iscrizione. La prima riga è la codifica dell’alfabeto, in pratica ad ogni simbolo, in ordine, corrisponde A,B,C e via discorrendo. Le altre righe sono consigli cifrati per sconfiggere il boss finale. Nella prima stanza segreta ci viene consigliato “IF YOU WANT TO BECOME THE OLD FIGURE, USE THE POWER OF YOUR FRIENDSHIP, AND FIGHT WITH ME!”. Nella seconda troviamo “I ENCLOSE THESE MAGICAL MEDICINE HERE, BECAUSE THOSE ARE MY WORST FEARS” e nella terza stanza ila frase è “IF YOU WANT TO GET BACK YOUR LOVE OF TRUTH, YOU MUST HELP EACH OTHER UNTILL THE LAST”.
Bubble bobble diventa super
Una volta codificata e inserita questa key nella schermata iniziale apparirà sullo schermo la scritta SUPER.
Si ha ora accesso alla modalità Super. Il gioco ricomincia, i cento livelli sono di nuovo qui ma molto più veloci e letali. Se si riesce nell’immane fatica di finirlo di nuovo ecco che l’enorme boss incappucciato e lanciatore di bottiglie si rivela essere i genitori di Bubby e Bobby! E sembrano decisamente incavolati. Alla fine di tutto appare una cupa citazione: “You could help your father and mother! They were controlled by someone. Who is he? No one knows it! The truth is in the darkness forever…”.
Il significato di questo finale si lascia libero a molteplici interpretazioni. Si può riferire a come a volte i giovani figli vedano i genitori, tipo dei mostri, persone che ci “chiudono” come si dice in gergo. Ma può essere anche un monito ai figli stessi a venire incontro ai loro genitori, ad “aiutarli” a capire i giovani. Effettivamente è una lotta che va avanti dall’alba dei tempi, generazione dopo generazione. E la verità è nascosta nell’oscurità per sempre.
Le conversioni: commodore 64
Che gioco pazzesco amici miei, era il 1986 e ancora oggi giocarci è un’esperienza totale. Ovviamente un tale capolavoro fu convertito su tutte le macchine dell’epoca. Una delle versioni più totali resta quella per il commodore 64. E’ uno di quei giochi che definisce il concetto di conversione di un videogioco. La grafica essenziale e colorata rendeva lo rendeva un vero riferimento. La grande pecca, a mio avviso, fu solo la scelta poco felice di gestione dello schermo. Infatti la parte destra del monitor è occupata per lungo da una casella dove troviamo le info del player e i punteggi.
L’assenza del pulsante di salto non si sente visto che il compito viene svolto egregiamente dalla leva del joystick indirizzata in alto. Anzi, dopo qualche partita questo sistema di controllo risulta quasi più efficace del doppio pulsante visto che salti e diagonali sono gestite alla grande e non si smette di sputare bolle. Ovviamente il gioco non poteva essere convertito totalmente e ad essere tagliati sono stati due finali. Infatti l’unico presente sulla versione biscottosa è il “Bad Mode”. Però tutti i bonus, i tesori e gli oggetti segreti ci sono. Una conversione da dieci e lode che giocai a manetta sempre in compagnia di qualche amico.
Bubble Bobble sui 16 bit
Le altre due versioni che furono delle Killer application furono quelle per i gioielli 16 bit Amiga e Atari ST, uscite nel 1987 grazie al lavoro dell’inglese Software Creations, proprio come la versione C64.
Il risultato è incredibile: grafica quasi identica all’originale da bar e sonoro fedele al massimo! Le conversioni sono due porting identici tra le due macchine che a loro volta prendono la base ad 8 bit: anche qui abbiamo quella porzione di schermo occupata dalla casella delle informazioni. Si dice che nella versione Amiga ci fossero due finali, ovvero quello single player “Bad Mode” che ci esorta a riprovare in doppio e quello “Happy end” della versione arcade. Non posso confermarlo perchè questa versione non la ho mai finita personalmente. La versione Atari la ho giocata solo un paio di volte nel mitico Americans Games di Via Sacchi in centro a Torino e queso mi è bastato per notare quanto siano uguali le due versioni 16 bit.
I ragazzi della Software Creations riuscirono a far stare anche i trucchi che in sala giochi si avevano con le sequenze iniziali. Facendo Bolla, Salto, Bolla, Salto, Bolla, Salto, Destra, F1 si attivava l’original game. Con Sinistra, Salto, Sinistra, F1, Sinistra, Bolla, Sinistra, F1 i power up delle tre caramelle e F1, Salto, Bolla, Sinistra, Destra, Salto, F1, Destra la Modalità Super. Ma allora, se c’era la super.. il terzo finale che fine ha fatto? Se qualcuno sa della sua esistenza me lo comunichi!
Bubble Bobble su Console 8 bit
Le ultime due versioni di cui voglio parlarvi qui sono quelle per le storiche console otto bit, ovvero NES e Master System. Le console, come macchine d’intrattenimento, fanno sentire la loro prepotenza sfornando in entrambi i casi dei lavori che graficamente sono quasi identiche alla sala.
La finestra di gioco è completa a tutto schermo e i colori sono pazzeschi. Gli sprites, in entrambe le versioni, furono semplificati ma in maniera così ben studiata da risultare quasi uguali agli originali da bar. Ricordo che ci giocavo a casa di compagni di classe delle medie e pur abituato al capolavoro per il biscottone che avevo a casa, quello per NES e per la console Sega mi pareva avessero la cosiddetta marcia in più. Ci sono tutti i bonus e gli oggetti magici presenti nell’arcade con in più alcuni trucchetti specifici. La versione NES, scoprii anni dopo, aveva anche dei livelli extra rispetto alla versione originale per un totale di 112 livelli. Ma la cosa che invidiavo più di ogni cosa a queste due versioni era il sistema di password che veniva rilasciato quando si finiva un livello. Questo rendeva possibile ripartire dall’ultimo livello raggiunto ed evitare di doversi rifare tutte le volte decine e decine di stage. Conversioni belle, giocabili, quasi complete di tutto ma c’era sempre quel quid che non mi soddisfava totalmente.
Alla ricerca del sacro Graal
Fu così che un giorno d’inverno del 1992 andai con un amico da Torino Games. Fino a quel giorno non sapevo cosa fosse, complice la zona decisamente fuori mano per me. Sotto un cavalcavia che ormai non esiste più si trovava questo grosso capannone basso. Entrando li dentro ho rischiato di morire. Era una rimessa di cabinati arcade e di schede di gioco, tutta roba usata. Sale giochi e bar venivano qui per manutenzioni, cambi di cab, ricerca e acquisto schede. C’era roba per tutte le tasche, perfino per i poveri come il sottoscritto. Trovai un cabinato che credo avesse visto mille battaglie e lo acquistai. E il proprietario, da appassionato, mi propose anche due schede di gioco usate al prezzo delle patate. Mi portò in una saletta dove c’erano centinaia di giochi pieni di polvere, accatastati l’uno sull’altro. Mi misi a spulciare e mi portai via Splatter House e ovviamente Bubble Bobble.
Il cerchio si chiude
Ero riuscito a chiudere il cerchio: ero in possesso dell’arcade!
Ci sono cose che nella vita non cambieranno mai cari lettori. Il sole sorge e tramonta, il tempo non si può fermare e l’acqua è bagnata. E poi c’è Bubble Bobble. Che oggi come allora sempre uguale, follemente geniale e unico nel suo genere. Ed oggi come allora fa bella mostra sul Pandora Box, sempre pronto a regalarmi partite, sensazioni e profumi che arrivano direttamente dal passato. Semplicemente Immortale.
Ora vi saluto amici lettori, Mic the Biker vi saluta e vi lascia qualche articolo dal nostro blog… Lo avete capito alla fine il significato di SJBLRJSR?
Grazie,
ho amato bubble bobble alla follia e ancora lo amo. tante cose non le sapevo e quindi ti ringrazio per aver ampliato la mia conoscenza del gioco!
🙂
Grazie a te di essere arrivato fino in fondo. È un onore per me quello che hai scritto. Grazie! La passione per questi immortali videogames non morirà mai
Sei il massimo!!
eh cmq non ho capito il significato di SJBLRJSR
Fabbri
Grazie mille troppo gentile. Il massimo sono gli appassionati come te che non hanno mai perso un unghia di passione!
Ah..facci caso.. Iniziali in inglese di una sequenza.. S è select player one.. J è jump.. B è bobble.. L è left.. R è tight