500cc Motomanager by Simulmondo
di Michele Novarina · Maggio 21, 2020
Ciao tutti amici di commodoreblog.com, oggi andiamo a farci un giro in moto con 500cc Motomanager di Simulmondo, il fratello con due ruote in meno di F1 manager di cui abbiamo parlato QUI . Perciò come dice il buon Nico “Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre”.
500cc Motomanager
500 cc Motomanager è la simulazione manageriale a tema motomondiale pubblicato nel 1991 per Amiga e Commodore 64 dalla Simulmondo. Nella sua gestione e nella sequenza di eventi prende più di uno spunto da F1 manager, tanto da sembrare il suo gemello a due ruote. Il gioco riproduce il Motomondiale di Classe 500, con 16 circuiti, moto e piloti reali dei tempi della pubblicazione. A differenza del suo fratello a quattro ruote, il quale giocai ampiamente sul biscottone, questo 500cc Motomanager lo giocai su Amiga 500.
Le aspettative di un appassionato
Come si evince dal mio soprannome “The Biker” la mia passione per le due ruote ha origini lontane. Nel 1991 avevo già avuto le mie buone esperienze sui 125 dell’epoca, piccoli mostri a due tempi da minimo 32 cavalli, e circa tre fratture. Potete capire nella mia mente e nel mio cuore cosa volesse dire avere tra le mani un gioco di moto con una componente manageriale potenzialmente divertente vista la sua estrazione dal precedente F1.
500cc Motomanager, primo contatto
Il gioco nella sua incarnazione 16 bit fu realizzato dal team guidato da Carlà e composto da Volpe, Massarenti e Cangini e in un solo dischetto era contenuto un gioco accattivante. RIcordo come ieri la prima volta che lo caricai. Misi il mio fido casco della Driver nero sulla scrivania e feci partire il dischetto, rigorosamente azzurro con scritta ad uni posca sopra. Dopo il logo simulmondo appare la schermata che mi fece cadere dalla sedia: Wayne Gardner in sella alla Honda NSR 500 Rothmans!
Ai Biker non sfuggono i dettagli
Quell’immagine era pazzesca amici, per gli appassionati come il sottoscritto era come vedere la luce. Un piccolo appunto va fatto, ma è un dettaglio che solo i fanatici possono notare. Il gioco è uscito nel 1991 giusto? Wayne negli anni 1990 e 1991 corse con il numero 5 sulla carena. L’immagine durante il caricamento fa vedere un sontuoso Gardner con numero 1 in carena, cosa accaduta nel 1988.
500cc Motomanager, il gioco
Tempo di pensare a questi freddi numeri arriva la schermata di selezione lingue, italiano o inglese. Ora decidiamo se caricare una partita salvata in precedenza o di fare qualcosa di nuovo. Le leggi stringenti sulle pubblicità del tabacco non esistevano, le schermate erano un tripudio di simboli Marlboro. Nella schermata di selezione tra gara singola e campionato fa bella mostra sullo sfondo il casco Arai di Luca Cadalora, grandissimo talento nostrano di quegli anni che all’epoca correva però nella 250.
La struttura è ereditata da F1 manager
Grafica a parte la dinamica e la struttura di gioco è ereditata pari al suo parente F1 uscito anni prima. Del resto cavallo che vince non si cambia ed effettivamente come era impostato e pensato il gioco a quattro ruote, ovvero molto bene, non rendeva necessario snaturare il tutto. La gara secca è la modalità più rapida mentre ovviamente il campionato completo è la sfida a cui mira il gioco. I caricamenti da disco sono rapidissimi. Ci troviamo innanzi alla scelta di creare un nuovo team o sceglierne uno. Ma noi siamo ambiziosi e datoci il budget ci troviamo innanzi alla creazione del dream team.
500cc Motomanager, creazione di un team
Iniziamo col pilota, con un budget e il nome da inserire. Una Suzuki Gamma Lucky Strike ci fa da sfondo in questa fase e man mano che scegliamo le caratteristiche del pilota le immagini cambiano. Ogni caratteristica può essere incrementata e questa operazione ha un costo che si scala dalla cifra di partenza. Fatto questo passiamo alla creazione della moto, anche essa con un budget da cui attingere. Si va dal telaio ai freni passando per gli ammortizzatori.
C’è una scelta più economica e una più costosa e performante e questo vale anche per soluzioni non proprio ortodosse in tema di moto 500cc a due tempi come il serbatoio sotto il motore e le gomme non radiali. Fatto questo si passa ai setting del motore. Cilindri, valvola allo scarico e giri massimi sono da valutare con cura perchè la prestazione deve andare a braccetto con l’affidabilità. Trovato il giusto mix si procede.
Nomi pazzeschi, si procede
Appare la griglia piloti, in cui la prima pagina comprende top riders da crepacuore, come Schwantz, Raney, Lawson, un giovanissimo Doohan. Nella seconda pagina ecco apparire anche il nostro pilota che dovrà sgomitare e fare a sportellate per salire il ranking. Il campionato può avere così inizio con il primo appuntamento fisso in quel di Suzuka. In questa fase è come essere nel warm up di F1 manager, ovvero si guida fisicamente la moto. C’è anche la possibilità di simulare le prove ma si va a perdere la componente adrenalinica del gioco. Una cosa davvero bellissima era, prima di iniziare a correre, fare un giro al volo del tracciato nel “Fly by mode”: veniva visualizzato l’intero percorso dall’alto come nelle riprese tv dall’elicottero, il tutto in grafica vettoriale 3D.
La parte guidata non è al top
Purtroppo la parte guidata risulta poco avvincente e coinvolgente. Il paragone al non manageriale RvF Honda era inevitabile per chiunque. Certo, quel gioco era dedicato alla parte di guida vera e propria ed era realizzato davvero bene in questo. In 500cc motomanager hanno fatto stare in un solo dischetto un gioco enorme dove la componente manageriale era quella principale, logicamente la parte arcade risulta meno curata. Spesso ci correvo per fare le qualifiche ma non riuscivo a fare un campionato intero così, alcuni circuiti li simulavo.
La gara e la sua gestione
Dopo le qualifiche è il turno della gara e anche qui la resa vettoriale delle moto era per lo meno approssimativa. Dalla bellezza delle immagini statiche si passa al colore unico di ogni moto e pilota, che quando era visualizzato frontalmente era tipo una fetta di salame.
Queste pochezze grafiche erano bilanciate da un completo menù di controlli manageriali del pilota. Non ho mai compreso appieno il perchè quando si va a visualizzare la classifica il distacco viene dato in metri e non in secondi. Si deve agire su parametri di attacco – difesa per forzare sorpassi o tenere dietro avversari nonchè sul valore di velocità. Sono presenti nella schermata una serie di valori da tenere sotto controllo, i quali influenzano e non poco la nostra strategia. A fine gara viene mostrata la classifica dei punti e l’immagine del podio durante la premiazione. La classifica dei punti mondiali viene aggiornata di gara in gara, alla fine di ogni evento il gioco chiede se salvare la sessione sul dischetto oppure di continuare subito all’evento successivo.
500cc Motomanager, provare l’impossibile.
Era un gioco pionieristico nel suo genere. Prendeva il cuore del suo antenato a 4 ruote e lo trasportava sulle due peccando però in un aspetto fondamentale: le moto non sono le macchine. Certo direte voi, che scoperta! Ma è un tema fondamentale per comprendere il perchè secondo me un manageriale di moto ha vita breve e cerco di spiegarvelo. Una gara di F1, perfino a quei tempi, lasciava molto spazio alla pianificazione e alla strategia di gara: dalle soste ai box al “fare la corsa” su un pilota. Il numero di giri è decisamente più elevato e spesso anche nel caso di un setting sbagliato qualche punticino con la strategia lo porti a casa.
Le due ruote, puro istinto
Le moto no. Le moto hanno certo un set up delicatissimo e se lo sbagli corri praticamente per far vedere al pubblico che bella tuta nuova stai indossando. Ma su una moto ci devi correre. Gestire una corsa dai box dando ordini al pilota non è realistico. In moto la componente istinto è fondamentale. Devi esserci, fisicamente, per capire se quello è il giro buono per la staccata della vita, per il sorpasso che taglia le gambe e toglie sicurezza all’avversario. La durata stessa di una gara di moto è da visiera abbassata e gas a martello. Al netto della gestione della gomma, che se c’è della bagarre è un problema che avranno tutti.
In moto ci devi essere
Chi vive la moto da motociclista ha capito cosa vorrei dire, non c’è molto altro da aggiungere. Chi ama il motociclismo sportivo quando carica un gioco ci deve essere, deve poter stare dietro al primo per tutti i giri e superare quando quel qualcosa dentro ti dice “E’ ora!”. L’unico manager per un motociclista è il tecnico che espone il cartello dal muretto dei box, quando riesce a vederlo!
Con questo è tutto cari amici, Mic the Biker vi saluta con lo stesso trasporto emotivo con cui ho scritto questo articolo e vi da appuntamento alla prossima! Ecco qualche articolo dal nostro blog per voi!