Zorro – Commodore 64

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Amici di Commodoreblog buonasera, il vostro Anziano questa sera vi parlerà di un gioco carino e molto particolare, perciò indossate i vostri baffetti, mantello cappello e mascherina e diventate Zorro insieme a noi questa sera!

Zorro, vecchio mantello tarlato!

“La sulla duna, quando brilla la luna, spunta il nostro eroe Zorro….. Zorro, Zorro, Zorrooooooo lui ha una vita segreta, Zorro, Zorro, Zorrooooooo, il segno suo è la Z!”

Questa è la prima sigla del telefilm “Zorro”, prodotto dalla Walt Disney e trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti dal 10 ottobre 1957 al 2 luglio 1959, e per la prima volta in Italia, dal 14 aprile 1969 alle 17 (nella fascia oraria della TV dei ragazzi) nella trasmissione “Il club di Topolino”, ritrasmessa poi nel 1992 ridoppiata, restaurata e “colorata” (la serie originale è in bianco e nero). La serie è composta da 78 episodi della durata di circa 25 minuti ciascuno.

Zorro (il cui nome significa “Volpe” in spagnolo ) è un eroe mascherato, un giustiziere e un abile spadaccino che appare in opere ambientate nel pueblo di Los Angeles durante l’era della California Spagnola (1769-1821).

Ed è proprio lui il protagonista della nostra recensione di questa sera.

 

El Zorro, dalla grande software house Datasoft

La Datasoft è stata un’azienda sviluppatrice ed editrice di videogiochi fondata nel 1980 da Pat Ketchum. La Datasoft aveva sede a Chatsworth, un distretto di Los Angeles, ed effettuava il porting di videogiochi da arcade ai personal computer.

Sviluppò e pubblicò videogiochi per Apple II, Atari 8-bit, Atari ST, Amiga, Commodore 64, Personal computer e TRS-80 Color Computer.

L’azienda dichiarò bancarotta venendo acquistata da due dirigenti della stessa Datasoft, Samuel L. Poole e Ted Hoffman, i quali rinominarono l’azienda in Intellicreations.

Intellicreations continuò a distribuire i videogiochi sviluppati dalla Datasoft fino alla chiusura.

Tra le più famose produzioni della Datasoft possiamo vantare giochi del calibro di Bruce Lee, Conan, Cosmic Relief (versione USA di Terramex), The Goonies, Pole Position, Mr Do!, Pooyan e Zaxxon, solo per citare i più famosi.

 

E finalmente la Z di Zorro in punta di Joystick.

Cominciamo la nostra avventura, pochi giri di nastro oppure un bel load,8,1 e ci troviamo catapultati in Zorro!

 

Zorro è un gioco sviluppato da James Garon nel 1985 e pubblicato da Datasoft, è un genere platform a schermo singolo, nel senso che l’azione non scorre con una schermata continua tipo nastro trasportatore ma appena il nostro personaggio arriva al fondo dello schermo, si passa alla schermata successiva.

Questo gioco ha tutti gli elementi che servono per farci entrare nei panni del personaggio, una senorita rapita, un soldato prepotente (il Sergente Garcia) ma non intelligentissimo, dei soldati al suo servizio ancor meno intelligenti, contadini arrestati e una fortezza inespugnabile.

Già dalla prima schermata del gioco la nostra senorita viene rapita dal sergente Garcia, non senza prima aver lasciato cadere il fazzoletto.

Il compito principale di Zorro non sarà solo quello di restituirle da vero cavaliere il suo fazzoletto,ma soprattutto quello di liberarla dagli artigli del malvagio warlord (ma stiamo parlando del sergente Garcia che conosciamo noi? Pare di si…).

Zorro il gameplay

Per quanto riguarda il gameplay di Zorro nonchè la grafica, questo gioco mostra evidenti simililtudini con The Goonies, Bruce Lee e Conan, anche se il gameplay qui viene ampliato dalla risoluzione di diversi enigmi.

Per entrare nella fortezza nemica bisogna procurarsi tre manufatti: il “Calice d’Onore”, il “Ferro di cavallo della fortuna” e lo “Stivale della vivacità”.

Al fine di poterli ottenere tutti , Zorro deve risolvere dei piccoli puzzle trovando degli oggetti utili e dovrà utilizzarli o combinarli correttamente.

Uno degli enigmi più divertenti da risolvere riguarda la bottiglia di vino.

Una volta che riesci a raccoglierla, Zorro deve essere portato nella cantina dove è seduto un bandito ubriaco.

Dopo avergli dato la bottiglia di vino, il bandito si addormenta prontamente dopo averla scolata, permettendo a Zorro di saltargli sul ventre gonfio e usarlo come trampolino per raggiungere una piattaforma precedentemente inaccessibile.

Il nostro vendicatore mascherato può trasportare un solo oggetto alla volta.

I manufatti, il fazzoletto della Senorita e i sacchi d’oro non contano.

Se Zorro si troverà costretto a prendere un altro oggetto lascerà cadere quello che ha in mano in quel momento.

La parte “puzzle” in Zorro ha un ruolo davvero predominante, abbastanza da poter scindere la parte meramente enigmistica dalla parte di combattimento quando ci si trova a fronteggiare un avversario.

 

Grafica e sound del caballero

Come abbiamo detto precedentemente questo gioco è molto simile a Conan o a The Goonies, e per la parte grafica, Datasoft ha deciso di utilizzare solo una manciata di colori dall’imponente palette del C64.

Questo, tuttavia, ha – a differenza dei giochi precedentemente nominati – contribuito a creare un certo effetto atmosferico.

Ad esempio quando raggiungi le catacombe sotto la città, i colori cambiano, ma non il numero, non vengono mai utilizzati più di 6 colori per schermata anche se, secondo il mio modesto parere sapientemente utilizzati.

Da notare che la carnagione di Zorro cambia, a seconda di dove corre o salta.

La musica di sottofondo è breve e viene ripetuta in loop.

All’inizio non attira l’attenzione in maniera negativa, ma presto, con l’andare del gioco, rosicchia la psiche del giocatore.

Desideri il momento in cui metti la seconda campana al suo posto ed entri nelle catacombe.

Allora e solo allora ci si sbarazza di questa musica penetrante.

In alternativa, è possibile premere il tasto “S”, anche se, gli effetti sonori per magia spariranno insieme alla musica,

Ovviamente, non era solo la tavolozza dei colori ad essere sconosciuta allo sviluppatore, ma anche il numero impressionante di canali audio.

Lo stesso Zorro è uno sprite monocromatico pieno di azione pronto a difendere il bene e combattere per l’innocente, capace di correre, saltare, brandire una spada e raccogliere oggetti.

Potremo arrivare alla schermata finale di Zorro solo dopo aver superato con successo 20 schermate di gioco, nelle quali oltre agli enigmi ed aver combattutto contro diverse guardie del Sergente Garcia dovremo trovare la strada attraverso un labirinto di catacombe, forse una delle parti più difficili e frustranti del gioco.

 

Zorro dalla California all’Italia

In italia Zorro è arrivato soprattutto con le cassette da edicola, precisamente nella collana “GO GAMES” dove aveva il nome di Don Rodrigo e su “SPECIAL PROGRAM” con il titolo di El Salvador, invece su SUPER GAME 2000 compare con il nome di Eroe Mascherato.

L’angolo dell’Anziano!!! E’ qui!

Lets’rock!

In conclusione come sempre vi consiglio qualche nostra buona lettura:

Fermo il PC Engine Mini

PlayStation 2, la ventenne

É morto Kazuhisa Hashimoto, il creatore del codice “Konami”

Christian Miglio

Christian Miglio detto L'Anziano, tecnico per le telecomunicazioni, appassionato di retrogame e degli anni 80 in maniera viscerale, collezionista di retrocomputer, giocattoli e videogame. Amante del Commodore 64 che possiede tuttora funzionante!

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2 risposte

  1. Ines ha detto:

    Grazie per questo ritorno al passato, mi sono quasi commossa a ripensare alla scena della bottiglia di vino😊 Mi sono sempre chiesta a posteriori se quella musica ipnotica delle catacombe fosse un tributo alla suite di Shine on you crazy diamond dei Pink Floyd…o è la mia testa che l’ha idealizzata e trasformata?

    • Christian Miglio ha detto:

      Buongiorno Ines e grazie per il tuo commento innanzitutto. Ho dapprima ascoltato bene la canzone in oggetto e riascoltato la parte di colonna sonora delle catacombe che, di fatto è una versione leggermente più cupa del motivo dominante del gioco. Ho provato anche a cercare riferimenti online ma nulla purtropp. Credo a mio modesto parere che, la nostra mente di bambini di allora giocando con i ricordi e le sensazioni faccia scherzi di questo tipo, un po come è successo a me con il gioco Speelseeker per C64 e la canzone The Chain dei Fleetwood Mac… Ma, come dire, se noi ci vediamo o meglio ci “sentiamo” che quella canzone ci ha ricordato quel particolare momento o quel qualcosa e quel qualcosa ci fa stare bene… Allora mi sento di dirti che assolutamente si tratta di quella canzone 😉 un saluto e un augurio di buona giornata

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