Deactivators – Commodore 64
Buonasera amici di CommodoreBlog, il vostro anziano questa sera vi parlerà di Deactivators, un gioco a dir poco esplosivo!
Deactivators è un puzzle video game del 1986, progettato da David Bishop e Chris Palmer, sviluppato dalla Casa Tigress Marketing and System Software, e pubblicato da Ariolasoft‘s.
Compito del giocatore deve controllare alcuni robot artificeri conosciuti anche come Deactivators e deve usarli per disinnescare delle bombe all’interno di cinque complessi di ricerca.
Il concept del gioco nasce da un brainstorming tra Bishop e Palmer: il design e lo sviluppo vero e proprio hanno richiesto dai 5 ai 6 mesi per essere completati. E’ stato rilasciato per le piattaforme Amstrad CPC 464, Commodore 64, e ZX Spectrum nell’ottobre del 1986.
Deactivators ha ricevuto recensioni positive dalla critica per la sua grafica e l’originalità, ha ottenuto un bell’82 su Zzap! ed è stato successivamente classificato dalla rivista Your Sinclair come uno dei migliori giochi mai prodotti per ZX Spectrum.
A dispetto delle recensioni positive, il gioco non ha ottenuto il successo commerciale sperato da parte della Tigress Marketing, che ha chiuso i battenti poco dopo l’uscita del gioco.
Deactivators: scopo del gioco
Lo scopo del gioco in Deactivators è molto semplice ma alquanto ostico da raggiungere, la storia narra che un gruppo di fanatici terroristi ha preso il controllo del centro di ricerca gravitazionale impiantando al suo interno un certo numero di bombe a tempo.
Hanno anche provveduto a riprogrammare tutti i robot della sicurezza per agire contro di noi.
Come capi della sicurezza, il nostro compito sarà quello di comandare una squadra di droidi artificieri per disinnescare le bombe e per rimettere a posto i danni ai computer.
Deactivators: il gameplay
Fin dal caricamento del gioco veniamo catapultati in un atmosfera prettamente “ansiosa” ma anche molto “dinamica” grazie alla sigla, i fatti ci daranno ragione appena premeremo il tasto F1 per iniziare il gioco.
La schermata divisa a metà di Deactivators potrebbe tradire a primo impatto una errata convinzione di poter gestire il gioco anche con due giocatori che possano cooperare insieme ma non è così, il gioco è per un giocatore solo.
In realtà è molto comoda,nella parte bassa della schermata troviamo una minimappa che rappresenta le stanze in cui si trovano i nostri Deactivators nonchè le stanze dove sono presenti le bombe.
La gestione della minimappa è particolare, è possibile visualizzare soltanto le stanze in cui sono presenti i robot e le stanze direttamente a destra e a sinistra, questa è una difficoltà aggiunta.
Oltre a questo dovremo trovare dei dischi da inserire all’interno dei server che troveremo nelle stanze, a seguito del loro inserimento qualcosa nelle altre stanze potrebbe sbloccarsi, raggi teletrasportatori, apertura di porte o finestre.
Essendo un centro gravitazionale nei livelli è possibile trovare delle stanze con la gravità invertita o ruotata.
Se una bomba esplode all’interno di una stanza, la stanza diventa inagibile, rendendo impossibile terminare il disinnesco del nostro laboratorio per cui terminare il gioco o quantomeno per poter proseguire nei livelli.
Deactivators: la collaborazione è fondamentale
La giusta gestione dei Deactivators e la collaborazione tra loro è la chiave del successo.
I nostri robot Deactivators possono soltanto raccogliere oggetti,non saltano ma tramite la pressione del tasto “Fire” sul Joystick possono lanciare l’oggetto al momento trasportato.
Lanciare una bomba è possibile, è consigliabile che quando la si lancia, esista dall’altra parte uno dei nostri robot a poterla prendere al volo.
Il sistema di lancio è un sistema particolare, al posto della minimappa comparirà un arco di 180 gradi con una lancetta che direziona l’angolo del lancio.
Le bombe non si disinnescano ma si “lanciano” al di fuori dell’edificio, tramite le finestre o le porte situate nelle stanze di confine della mappa, che corrispondono all’esterno dell’edificio.
I robot della sicurezza riprogrammati, sono letali se vengono a contatto con i nostri Deactivators, ma sono sensibili alle cadute dall’alto.
Eessendo che alcune stanze hanno dei buchi nella pavimentazione, farsi seguire lanciandosi al piano di sotto pare quindi essere una buona idea per distruggerli.
Deactivators: il successo della critica
La versione per ZX Spectrum ha raggiunto la posizione numero 28 nella Your Sinclair “Official Top 100 Games of All Time”.
Un recensore della rivista Computer and Video Games ha scritto che questo gioco è destinato a diventare un cult game.
Andrew Wilton di Amstrad Action ha elogiato il gameplay del gioco, descrivendolo come “eccellente” e annotando i cambiamenti della prospettiva della stanza come la caratteristica più interessante del gioco.
Taylor Graham della rivista Sinclair User‘s lo ha comparato favorevolmente con Spy vs. Spy del 1984.
La grafica ha ricevuto recensioni positive su ogni porting di ogni personal computer.
Crash and Your Sinclair hanno recensito favorevolmente la grafica per Spectrum.
I recensori della rivista The Crash hanno apprezzato i dettagli delle animazioni dei droidi, il design delle stanze, così come Gwyn della rivista Your Sinclair, ha descritto la grafica come “pulita”.
Andrew Wilton è rimasto deluso dal fatto che il gioco non abbia sfruttato al massimo le limitazioni di colore di Amstrad.
La grafica del Commodore 64 è stata anche ben accolta da Zzap!64, che ha definito l’aspetto monocromatico del gioco “insolito, ma efficace”.
Il recensore di Computer & Videogames ha elogiato la versione per Commodore 64 per i suoi suoni rispetto alle versioni Amstrad e Spectrum.
Nonostante sia stato ben accolto dalla critica, il gioco non ebbe un gran successo commerciale.
In un’intervista con Retro Gamer, Chris Palmer ha affermato che c’era una “disconnessione” tra il marketing del gioco e quello di cui si trattava.
Deactivators: in Italia
In edicola il gioco è stato “tradotto” per non dire “crackato” con il nome di SQUADRA SPECIALE ALFA 3
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L’angolo dell’Anziano!!! E’ qui!
Lets’rock!
In conclusione come sempre vi consiglio qualche nostra buona lettura: