Toobin, divertimento di una volta.
Partiamo dal cabinato. Il cab di Toobin non passava inosservato. Prodotto dalla Atari Games era graficamente accattivante e 100% beach style, si notava subito che era particolarmente stretto e alto: era un gioco con schermo e scorrimento verticale. La seconda cosa che saltava all’occhio era che non c’erano le manopole dei joystick.
Comandi inusuali
Al loro posto 4 pulsati distribuiti in cerchio con un quinto in basso ed era possibile giocarvi in due contemporaneamente. Come potete capire era decisamente fuori dagli schemi. Inserendo il coin ci si trova innanzi ad un concept tanto semplice quanto immediato. E ricordiamo sempre che molto spesso l’addizione semplice più immediato equivale a dannatamente divertente! Il nostro (o i nostri se siamo in due) omino si lancia dalla spiaggia sul ciambellone e inizia la sua corsa in acqua. Si deve litigare un poco per trovare il feeling con i comandi visto che i pulsanti servono a muovere le mani destra e sinistra del protagonista. Si può infatti girare a destra o a sinistra muovendo solo una mano o “remare” usandole entrambe utilizzando i due pulsanti superiori.
Cose da fare
Nel fiume troviamo spesso delle porte da centrare dal valore di 1000 punti. Attenzione, se non fatte in modo perfetto il loro valore dimezza. Nell’acqua galleggiano lattine e altre amenità che possono essere raccolte e in seguito lanciate con il pulsante in basso. Inizialmente la corrente che vi trascina è lenta e costante ma procedendo si possono prendere correnti forti, visibili grazie ad una scia di onde. In queste situazioni la padronanza del remare indietro è fondamentale. Può capitare che si rallenti troppo il ritmo, del resto siamo in vacanza no? Ecco in quel caso spunta da un mulinello un omino azzurro con la sua ciambella che vi intralcerà a più non posso. I fondali cambiano dal classico sabbioso a foresta, passando ad uno stile più urban con tanto di Punk che vi lanciano le bottiglie. Potete anche imbattervi, se ricordo bene casualmente, in una nuvolaccia nera che in puro stile fantozziano vi segue per lo schermo. La colonna sonora che ci accompagna è adeguata e segue la dinamica del gioco rendendo il tutto più coinvolgente.
Versioni domestiche di Toobin
Come potete notare amici da un concetto assolutamente elementare ne uscì un gioco semplicemente divertente. Come prevedevano le logiche di mercato Toobin fu convertito sulle maggiori piattaforme domestiche dell’epoca. La più famosa per quegli anni fu quella per il buon biscottone di casa commodore.
Chi ci ha giocato ricorda perfettamente che non si trattava di una conversione miracolosa, anzi. Il feeling grafico era decisamente piatto. Si salvava solo la parte nella foresta. La cosa più fastidiosa era quella piattissima distesa blu violacea che era il corso d’acqua. Impossibile replicare con il joystick il controllo dato in sala giochi coi pulsanti. Alla fine si aveva un omino pazzo che girava in preda a convulsioni su una ciambella.
La versione 16 bit per Amiga e Atari St era fortunatamente migliore, a partire dalla grafica. L’acqua è degna di questo nome e i fondali abbastanza fedeli al coin op. Soprattutto il movimento del personaggio fu reso più fedele all’originale pur sfruttando il joystick. Non abbiamo più a che fare con un tarantolato che piroetta in acqua me si riescono a gestire le direzioni in maniera soddisfacente.
E non poteva mancare anche la conversione per il gommoso Spectrum Zx. I programmatori fecero un discreto lavoro su questa macchina, nulla da dire. Ovviamente il comparto grafico risente dei soliti limiti cromatici ma la gestione del personaggio e il suo movimento sono resi bene, è molto controllabile.
Ciao cara estate!!
Ed eccomi giunto al termine di questo articolo cari amici lettori. Ho voluto salutare l’estate a modo mio, ricordando un gioco che non tutti hanno avuto la fortuna di poter giocare. Un gioco che ci rimanda direttamente alle estati di fine anni 80 dove una partita in sala giochi era sudore vero visto i condizionatori non esistevano! E’ stato emozionante raccontare e ricordare Toobin. Viverlo in prima persona sul ciambellone… molto di più! Bambini e ragazzini iperattivi e annoiati da “quel fiume con i salvagenti che vanno piano” erano sconvolti nel vedere un 46enne urlare e ridere come un pazzo. Perchè vivere un ricordo 31 anni dopo non ha prezzo!
Ora qualche consiglio per voi!