Moon Patrol: oltre l’allunaggio
OLTRE L’ALLUNAGGIO
Chi non conosce Moon Patrol vada in punizione! Ciao amici e lettori di Commodoreblog.com. A meno che nell’ultimo secolo non abbiate vissuto sulla Lun… ehm, su Marte, siete a conoscenza che tra pochissimi giorni, esattamente il 20 di questo mese, si celebrerà l’anniversario del primo Uomo che ha messo il piede sulla Luna. Naturalmente per chi ci crede. E per chi non ci crede, le prove sono evidenti in questo gioco che ricostruisce alla perfezione le insidie lunari che tutti noi conosciamo.
MOON PATROL O MOON BUGGY?
Moon Patrol, conosciuto anche come Moon Buggy in una delle sue decine di trasposizioni, è titolare di un mio personale record: a questo gioco ho messo mano, e joystick, su ben tre versioni di altrettanti “apparecchi”. La prima volta che vidi questo gioco avevo ancora lo storico e mai dimenticato Atari 2600 per finire con il Cabinato in Sala-Giochi. Nel mezzo, naturalmente, l’amata versione su Commodore 64. E naturalmente è questa la versione che verrà analizzata in una breve recensione omaggio.
“COME WITH ME FOR FUN IN MY BUGGY”
Partiamo subito dall’innovazione grafica di questo gioco: Moon Patrol è il primo videogioco ad utilizzare, seppur nel suo spartano 2D, il cosiddetto “paralasse”, ovvero un trucco per simulare più verosimilmente il movimento del modulo lunare con tre “piani” differenti di movimento. Sullo sfondo le montagne più alto si “muovono” più lentamente delle colline, che a loro volta sono meno veloci del piano principale su cui si muove il protagonista del Gioco.
“COME ALONG LET’S GO FOR THE HELL OF IT”, MOON PATROL
Il nostro Buggy deve superare ventisei livelli, opportunamente segnalati dalle lettere dell’alfabeto inglese. Buggy ha un sistema di sparo contemporaneo verticale ed orizzontale, utile per far esplodere sassi, dischi volanti alieni e massi rotolanti. Ma queste sono solo le prime minacce che dovrà affrontare Buggy, e a sorpresa nemmeno le più difficili, anche perchè la maggior parte delle volte il trucco è quello dello “sparare a volontà”.
“SEE THE FACES ROUND THEY’RE ALL LOOKING”
Buggy possiede anche la capacità di saltare, rallentare o accelerare l’andatura senza aver la possibilità di fermarsi un attimo per respirare. Questo “inconveniente” costringe quindi il nostro Modulo a calcolare il modo in cui saltare le mine e le mortali buche, sulle quali basta anche un leggero avvicinamento perchè Buggy esploda in mille pezzi. Personalmente ho trovato più complicati i livelli con una forte presenza di buche piuttosto che di alieni vari.
“WONDER IF THEY’D LIKE TO COME FOR A RIDE” on MOON PATROL
A proposito di ostacoli alieni, sul suo cammino Buggy ne incontrerà diversi: due di tipo aereo, uno dei quali spara dei missili che creano delle buche da saltare, e dei piccoli ma insidiosi carroarmatini. Buggy può annullare le mitragliate dei nemici sparando a sua volta contro i proiettili rivali. E’ un consiglio da tenere in mente dall’inizio alla fine, come quello di mantenere spesso l’andatura del Modulo Lunare bassa e sfruttare la velocità massima solo in pochi e studiati momenti.
“DILLO ALLA LUNA”
Moon Patrol è un gioco divertente, che non si interrompe con la conclusione dei 26 livelli ma riparte dall’inizio con difficoltà sempre crescente e la presenza di nuovi e più insidiosi nemici da affrontare. Un gioco stimolante, che non impegna moltissimo e che con un pò di allenamento si riesce a concludere, parlando del primo “giro”, nel giro di una mezzoretta scarsa.
Ma Moon Patrol è soprattutto un Gioco di quelli indimenticabili e che chiunque della mia Generazione ricorda con affetto e con un pò di doverosa e meritata nostalgia.
Un saluto a tutti. Qualche consiglio da parte nostra