Social Blackout e intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
Durante il Black out period per Whatsapp, Facebook e Instagram di giorni fa, l’intelligenza artificiale dei social è uscita allo scoperto. Come? Molte immagini sono state sostituite con dei tag. Questo fatto ha rivelato come l’intelligenza artificiale processa le foto e come funziona la tecnologia di machine vision. Sfogliando le foto invece di vedere le immagini si leggevano descrizioni sommarie tipo “l’immagine può contenere: persone che sorridono, persone che ballano, matrimoni, interni o esterni”.
I malfunzionamenti hanno quindi rivelato come l’intelligenza artificiale “interpreta” le foto.
Cosa fa l’intelligenza artificiale coi tag
I tag non si limitano a descrivere il contesto all’interno del quale le persone si trovano ma trasmettono informazioni anche sui soggetti coinvolti! Come fa il social network a fare un analisi del genere? Sfruttando algoritmi di riconoscimento facciale per identificare le persone! Cose che pensavamo possibile in blade runner, non in un posto wide come i social.
Qui vengono infatti usate tecnologie di machine learning per “leggere” le immagini già dal 2016.
Sono usati per pubblicità?
Teoricamente questi processi hanno un fondo benevolo: vengono usati per descrivere le foto e i video agli utenti con problemi alla vista. Ciò che non è chiaro è se Facebook utilizzi queste informazioni anche per indirizzare gli annunci pubblicitari. Da queste foto sarebbe possibile estrarre una marea di dati preziosi nell’ottica del profiling. L’intelligenza artificiale potrebbe così entrare in possesso di dettagli sugli animali domestici, sugli hobby, sulle preferenze o sugli oggetti che amiamo acquistare.
Affascinante o inquietante?
Emerge così un quadro affascinante (e forse inquietante) su come viene effettuata una delle più grandi operazioni di raccolta dati al mondo. Da notare appunto quanto la realtà è interpretabile tramite la computer vision. I miglioramenti nel deep learning hanno davvero rivoluzionato il mondo della visione artificiale. Gli algoritmi più moderni possono adesso trasformare i contenuti visivi in testo dal quale estrarre dei dati.
Intelligenza artificiale ma non infallibile
Insomma, un’enorme miniera di preziose informazioni. Se Facebook non la utilizzasse in senso commerciale sarebbe come sprecare un tesoro, dal suo punto di vista. Ma dal nostro? Siamo al sicuro? Spesso ci è capitato di essere indirizzati o consigliati a prodotti o siti esattamente agli antipodi dei nostri gusti. Magari ci siamo domandati il perché, magari abbiamo pensato sarà una moda del momento condivisa a tutti. Bene, ora avete la quasi totale certezza che non fosse stato un caso.