Chernobyl, il simulatore
Chernobyl, proviamoci noi.
Il fenomeno della serie TV di Chernobyl ha riportato alla luce, dopo oltre 30 anni, l’eco della tragedia nucleare accaduta in Unione Sovietica. Un saluto a voi, amici di commodoreblog.com da Mic the Biker che oggi torna a parlare di giochi atomici! Qualche premessa va fatta: tendiamo molto spesso a dimenticare che in natura esistono degli equilibri importanti. L’uomo per sua controversa indole pare cercare sempre e solo di aggirare le regole, di girarle a proprio favore. Spesso accade però che ci scappi la disgrazia. Il successo della serie tv Chernobyl ci ha portato a sapere molto di più sul reattore stesso, su ciò che veniva valutato il giorno dell’incidente e sulla combinazione delle decisioni che causarono quell’esplosione devastante. Furono fatti in passato diversi documentari sul tema ma si sa, le serie TV raggiungono un bacino d’utenza più vasto.
Un vero simulatore più che un gioco
Negli anni immediatamente seguenti all’incidente nucleare era inevitabile parlarne e ogni modo era buono per ricordare quello scottante argomento. Compreso fare un gioco. Più che un gioco forse è meglio chiamarlo un simulatore. Come diceva un famoso programmatore dell’epoca del quale ora non mi sovviene il nome “Se qualcuno può fare un simulatore, è probabile che lo trasformi anche in un videogioco”. Se ci pensiamo è vero. A partire dai simulatori di volo a quelli di “vita” ogni volta che si è intravisto del potenziale per questa trasformazione il passo è stato fatto.
Chernobyl, simuliamo la centrale
Se, cari lettori, avete dei dubbi, dovete sapere che fu realizzato un simulatore di centrale nucleare per Commodore 64! «Chernobyl: Nuclear Power Plant Simulation» è infatti un videogame del tipo simulativo uscito nel 1987. E’ stato sviluppato da Cosmi, una software house praticamente sconosciuta. E’ tuttora attiva e fu fondata nel 1982 in California. Narra la storia che l’incidente di Chernobyl aveva destato l’interesse di alcuni sviluppatori di software, tra cui Cosmi Corporation, creatori di titoli come “Forbidden Forest” e lo strano “The President Is Missing”, in cui durante il gioco si dovrebbero ascoltare campioni audio presenti in una cassetta fornita. Ecco, quelle Persone ha pubblicato “Chernobyl: Nuclear Power Plant Simulation”.
Il loader e i primi passi
Il gioco inizia con un loader che ci fa vedere l’immagine di un reattore nucleare con in sottofondo una musica decisamente triste e drammatica. Dopo un breve caricamento viene richiesta una password e dei codici che erano null’altro che un sistema anti pirateria dell’epoca. Infatti con l’originale era fornito un foglio coi codici, cosa che gli hacker dell’epoca crackkarono prontamente. Dopo di che si accede ad un intricato sistema grafico che rappresenta lo schema di funzionamento di una centrale nucleare. Il gioco fornisce un report della situazione e sta a noi scrollare tutto il diagramma in cerca di cosa attivare o cosa correggere.
Cerchiamo di accendere il reattore
La prima cosa da fare è accendere il reattore e già questa è un’impresa. Ricordiamo che è veramente l’aspetto simulativo a farla da padrone.
Una volta in funzione la temperatura del nocciolo sarà da innalzare per iniziare a produrre energia. Ma per arrivare a fare questo i parametri da controllare sono tanti, dalla pressione dei circuiti di raffreddamento a molti altri dati. In questo “caos” si può accedere ad una schermata dove ogni parametro è visibile: dalla temperatura alla pressione passando per il livello dell’acqua e gli steam systems. Questi ultimi possono essere a loro volta gestiti e visualizzati in una schermata dedicata.
Più si procede e più si nota l’aspetto simulativo
Andando avanti ci si accorge che qui siamo davanti ad un vero e proprio simulatore. Non c’è nessuna musichetta, nulla che possa far venire in mente qualcosa di giocoso. A volte l’ansia viene mandata alle stelle da un suono di allarme se qualche valore inizia ad andare oltre i valori consentiti. Tutto ciò senza aver prodotto ancora un solo watt di energia! Risulta quasi impossibile proseguire il gioco senza la lista di comandi specifici da inserire tramite tastiera. Erano forniti con l’originale. Le copie spesso avevano fotocopie a seguito ma con il passare degli anni si trova poco su questo gioco da scaricare per avere i comandi.
Quando si riesce ad accendere la centrale e questa comincia a produrre energia si deve agire sulle barre di controllo perché in alcuni frangenti la radioattività inizierà a salire. Come penso sia chiaro a tutti l’obiettivo principale (se così possiamo chiamarlo) è avviare la centrale nucleare e impedirle di saltare in aria.
Una volta acceso mai perdere la concentrazione a Chernobyl
Una volta che l’impianto genera energia, la simulazione richiede un costante monitoraggio dei suoi sottosistemi. Inserire, volutamente o no, parametri errati e non dare retta ad allarmi e segnali di pericolo può comportare all’esplosione del nocciolo. Secondo diversi giocatori, è impossibile raggiungere questo “tracollo”. A mio avviso è molto difficile riuscire a fare esplodere il reattore perché è veramente un’impresa farlo accendere! Non è banale, non si schiaccia il pulsante ON e fa tutto da solo. Qui, cari lettori, si prova realmente cosa vuol dire lavorare in una centrale nucleare. Non un titolo facile ma indubbiamente, se non lo conoscete già, è perlomeno da provare.
Mic the biker vi saluta e vi consiglia qualche articolo a tema!