Katana Soul – Dove eravamo rimasti?
SI… VIAGGIARE!
Due mesi mai così pieni di impegni sono finalmente alle spalle. Un trasloco, si spera definitivo, e due lavori hanno occupato questo periodo durante il quale mi è stato chiesto di entrare a fare parte della Redazione di questo Blog. Io con entusiasmo ho accettato nella speranza di una continuità di scrittura, speranza che si è via via affievolita con il passare dei giorni.
Ma un punto fermo rimaneva dopo aver scritto la mia prima recensione, quella dedicata a “Katana Soul“: quel gioco devo finirlo e solo allora potrò definirmi appagato. Perchè Katana Soul, come già detto più volte, fà parte della categoria “ancora una partita e smetto”, un gioco che se fosse finito in un Cabinato mi avrebbe mangiato diversi “deca”.
Ci sono stati giorni in cui non riuscivo nemmeno ad accendere il Portatile, addirittura giorni in cui dalla stanchezza mi fermavo a dormire a casa dei miei per evitare di fare quei comunque pochi chilometri che mi separavano dalla casa nuova. Giorni che duravano venticinque ore o forse più. Ma quel pensiero non mi si è mai levato dalla testa.
Finchè non ho riacceso il Portatile e dopo diversi nuovi tentativi ho finalmente FINITO Katana Soul. Ed è stata un’esperienza, lasciatemelo dire, mistica. Mistica perchè Katana Soul è un gioco che non ti permette il minimo errore, un gioco all’apparenza facile, con dei nemici che seguono delle logiche e dei movimenti meccanici e prevedibili MA, e quel “ma” è la chiave della bellezza del gioco, basta una piccola distrazione per concludere prematuramente la partita.
UNA CAREZZA IN UN PUGNO
Televisione spenta, cellulare silenziato, tutti e cinque i sensi attivi, un tentativo anche di risvegliare il sesto senso, e quella che è stata la mia ultima partita mi ha di fatto svoltato la giornata. Senza esagerare. Perchè Katana Soul ti riporta all’utilizzo della testa, intesa come concentrazione e memoria, e senza tutto questo non sarei mai riuscito ad arrivare al termine di questo non lungo ma “elaborato” viaggio.
DEFINITELY MAYBE
Ancora una partita e smetto? è ancora così. Perchè c’è un nuovo livello di difficoltà contro il quale competere. Gli ostacoli e le avversità raddoppiano. E perchè permane il desiderio di capire quanto si può rimanere concentrati e mentalmente attivi.
Tutto questo con un gioco “vintage”. Vestendo i panni di un Ninja che dalla sua ha solo la possibilità di saltare, fendere katanate e ogni tanto sparare qualche stellina. Di una semplicità disarmante. Ma anche di una difficoltà disarmante. E stimolante.
Ora vi saluto e vi consiglio qualche lettura interessante!!