Katana Soul – Dove eravamo rimasti?

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katana Soul secondo articolo

SI… VIAGGIARE!

Due mesi mai così pieni di impegni sono finalmente alle spalle. Un trasloco, si spera definitivo, e due lavori hanno occupato questo periodo durante il quale mi è stato chiesto di entrare a fare parte della Redazione di questo Blog. Io con entusiasmo ho accettato nella speranza di una continuità di scrittura, speranza che si è via via affievolita con il passare dei giorni.

katana Soul secondo articolo 2

Ma un punto fermo rimaneva dopo aver scritto la mia prima recensione, quella dedicata a “Katana Soul“: quel gioco devo finirlo e solo allora potrò definirmi appagato. Perchè Katana Soul, come già detto più volte, fà parte della categoria “ancora una partita e smetto”, un gioco che se fosse finito in un Cabinato mi avrebbe mangiato diversi “deca”.

Katana Soul secondo articolo 3

Ci sono stati giorni in cui non riuscivo nemmeno ad accendere il Portatile, addirittura giorni in cui dalla stanchezza mi fermavo a dormire a casa dei miei per evitare di fare quei comunque pochi chilometri che mi separavano dalla casa nuova. Giorni che duravano venticinque ore o forse più. Ma quel pensiero non mi si è mai levato dalla testa.



Finchè non ho riacceso il Portatile e dopo diversi nuovi tentativi ho finalmente FINITO Katana Soul. Ed è stata un’esperienza, lasciatemelo dire, mistica. Mistica perchè Katana Soul è un gioco che non ti permette il minimo errore, un gioco all’apparenza facile, con dei nemici che seguono delle logiche e dei movimenti meccanici e prevedibili MA, e quel “ma” è la chiave della bellezza del gioco, basta una piccola distrazione per concludere prematuramente la partita.

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UNA CAREZZA IN UN PUGNO

Televisione spenta, cellulare silenziato, tutti e cinque i sensi attivi, un tentativo anche di risvegliare il sesto senso, e quella che è stata la mia ultima partita mi ha di fatto svoltato la giornata. Senza esagerare. Perchè Katana Soul ti riporta all’utilizzo della testa, intesa come concentrazione e memoria, e senza tutto questo non sarei mai riuscito ad arrivare al termine di questo non lungo ma “elaborato” viaggio.

DEFINITELY MAYBE

Ancora una partita e smetto? è ancora così. Perchè c’è un nuovo livello di difficoltà contro il quale competere. Gli ostacoli e le avversità raddoppiano. E perchè permane il desiderio di capire quanto si può rimanere concentrati e mentalmente attivi.

Tutto questo con un gioco “vintage”. Vestendo i panni di un Ninja che dalla sua ha solo la possibilità di saltare, fendere katanate e ogni tanto sparare qualche stellina. Di una semplicità disarmante. Ma anche di una difficoltà disarmante. E stimolante.

Ora vi saluto e vi consiglio qualche lettura interessante!!

GOOGLE STADIA, ECCOLA!

ELITE

Christian Miglio

Christian Miglio detto L'Anziano, tecnico per le telecomunicazioni, appassionato di retrogame e degli anni 80 in maniera viscerale, collezionista di retrocomputer, giocattoli e videogame. Amante del Commodore 64 che possiede tuttora funzionante!

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