It came from the Desert un gioco splendido

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Ciao a tutti amici di Commodoreblog.com, oggi parliamo un po’ di it came from the desert, un Action Adventure targato Cinemaware Mirrorsoft
E sviluppato da Cinemaware.

It came from the desert

Siamo sul finire del 1989 quando un vero mostro venne rilasciato per Amiga e successivamente per MS-DOS e Pc Engine. Era il grande capolavoro della Cinemaware: IT CAME FROM THE DESERT!!!

La trama

Ispirato al genere b-movie anni ’50 , il gioco scava a piene mani dal film horror-fantascientifico Assalto alla Terra (Them!). Il film in questione è del 1954 ad opera di Gordon Douglas. Ma parliamo del gioco. in una parola come lo si potrebbe descrivere? Al momento mi sovviene un solo termine per descriverlo: EPICO! E non si potrebbe trovare parola migliore. Se nel 1986 il riferimento era “Defender of the Crown”, nel 1989 lo scettro passa ad it came from the desert. Con questo titolo sono riusciti a catturare perfettamente l’atmosfera giusta di quei film sci-fi pieni di mostri giganti. Il gioco riesce veramente a farci entrare nei panni di Greg Bradly, un geologo che va a lavorare in una piccola città nel deserto Californiano chiamata Lizar Breath.

It came from the desert, le formiche

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Siete appena arrivati per effettuare delle ricerche quando improvvisamente uno strano frammento di meteora precipita proprio di poco fuori dalla cittadina. All’insaputa degli innocenti cittadini avvia una metamorfosi su delle formiche facendole diventare giganti. E anche molto pericolose! Questi formiconi ci metteranno soltanto 15 giorni ad impadronirsi di Lizar Breath… A meno che noi non riusciremo ad impedirlo!

 

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Il gioco

Il gioco è diviso in due parti. Inizialmente dobbiamo raccogliere degli indizi per convincere lo sceriffo dell’esistenza di questo pericolo, in modo che egli si rivolga alla Guardia Nazionale.

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Successivamente ci ritroveremo a capo della stessa Guardia Nazionale per difendere la città dall’invasione. Infine trovato il nido delle formiche dovremo eliminare la loro regina e il formicaio stesso.

It Came from the Desert, la struttura

La struttura è basata su due elementi principali: gli schemi statici delle locazioni, e la mappa a scorrimento della città.

 

L’interazione con i vari personaggi usa un interfaccia basata sul testo. Questa ci permette di pensare e agire come se fossimo il protagonista di un film. Anche gli altri personaggi interagiscono con ciò che accade attorno a loro. Ognuno ha i suoi problemi da risolvere quando l’intreccio s’infittisce.

A volte uno dei testi di gioco lampeggerà ad indicare una situazione sulla quale bisogna agire rapidamente. Queste possono essere telefonate, persone che bussano alla porta, etc. Alcuni degli eventi dei quali sentiremo parlare sono veri. Altri sono immaginati o costruiti ad arte. Un po’ come capita nella vita di tutti i giorni. Sta a noi scegliere quali piste seguire. Alcuni avvistamenti potrebbero essere delle messinscene di gente che ha altri scopi.

Come muoversi e cosa fare

Per spostarci abbiamo una mappa sulla quale possiamo scorrere il puntatore sulle locazioni. Fatto questo compariranno sullo schermo i nomi dei luoghi e i tempi necessari per raggiungerli. Fondamentale anche andare a casa “Home Sweet Home” per dormire un minimo di 7 ore ogni 24. Questo per avere un controllo totale di noi stessi. Se siamo in un luogo in cui è possibile telefonare, possiamo farlo scegliendo “TELEFONA”. La centralinista comparirà e ti dirà se può metterti in contatto con il potenziale interlocutore. Se la persona è raggiungibile, il suo volto rimpiazzerà quello della centralinista in alto a sinistra.

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Il tempo in it Came from the Desert

Il tempo è fondamentale. Infatti il gioco è in tempo reale e un secondo equivale a un minuto nella città virtuale. It Came from the Desert presenta diversi tipi di seguenze arcade. Gli scontri faccia a faccia con le formiche giganti sono semplici, pertinenti e ben implementate.

Anche i combattimenti contro una massa di formiche rappresentano una parte divertente ed estremamente importante ai fini del gioco.


Abbiamo inoltre sessioni di volo in aereo per buttare disinfestante sopra i formiconi ed infine sui carri armati.

Avremo anche dei combattimenti corpo a corpo. Molti cittadini sono decisamente irritabili e non ci metteranno molto a fare rissa.

Occhio a non sbagliare troppo

Fallire una qualsiasi di queste prove ci farà risvegliare in ospedale e ci dovremo stare per un determinato numero di giorni. Ma chi vuole rimanere nell’ospedale quando abbiamo solo 15 giorni per salvare la città? Selezionando l’ opzione fuga ci ritroveremo in un sottogioco con visuale dall’alto. Qui dovremo cercare di eludere tutto il personale infermieristico in ogni modo per cercare di raggiungere l’uscita. Addirittura potremo usare delle sedie a rotelle per essere più veloci durante l’inseguimento. Ed inoltre potremo nasconderci nei letti coprendoci la faccia oppure sotto una scrivania. O anche prendere l’ascensore e scappare via veloci eludendo il personale del piano.

Fase finale di it Came from the Desert

Nella fase finale del gioco ci troveremo a capo della “resistenza”. Organizzeremo la nostra strategia distribuendo le forze a nostra disposizione in determinati punti del villaggio nel tentativo di uccidere tutti formiconi. Arriveremo così alla battaglia finale tra l’uomo e le formiche giganti. Chi vincerà?

Conclusioni

Parlando di grafica e delle animazioni lo stile Cinemaware è impeccabile. Negli anni precedenti questa software house, aveva ricevuto critiche per la scarsa giocabilità dei suoi titoli. Con it Came from the Desert abbiamo una struttura di gioco tale da soddisfare tutti. Inoltre il comparto audio è molto coinvolgente sia per le musiche di sottofondo che per le voci campionate.

Confezione ricca

Bellissimo il box del gioco, la cui cover sembra davvero quella di un film anni 50. All’interno abbiamo il manuale completamente in italiano oltre che al gioco fedelmente tradotto nella nostra lingua collocato su tre floppy disk.


Cosa dire più? Se non lo avete ancora giocato fatelo e non ve ne pentirete, potrebbe essere un esperienza molto interessante.
Ora vi devo salutare e vi invito a leggere gli altri articoli sul nostro Blog.

C’era una volta Quentin, recensione del film

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